Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro sale negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, recuperando parte delle recenti perdite, ma questi guadagni potrebbero essere di breve durata in vista dei commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell in occasione del vertice annuale di Jackson Hole di questa settimana.
Alle 2:55 ET (06:55 GMT), l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei altre valute, sale dello 0,1% a 93,123. Il cambio USD/JPY è pressoché invariato a 106,34, mentre la coppia EUR/USD scende dello 0,2% a 1,1814.
“Il cambio EUR/USD sta affrontando una correzione al ribasso dopo un lungo rally, ma continuiamo a vedere i fattori fondamentali della coppia indicare un ulteriore rafforzamento e, di conseguenza, manteniamo il nostro obiettivo a un mese a 1,20”, scrive l’analista di ING Francesco Pesole in una nota.
Questi fondamentali sono emersi ieri dal report Ifo tedesco che ha mostrato un sentimento delle imprese più solido del previsto, mentre la fiducia dei consumatori USA è crollata al minimo di oltre sei anni per i timori per la perdita dei posti di lavoro a causa del coronavirus.
Inoltre, i dati che saranno pubblicati nel corso della giornata dovrebbero mostrare che gli ordinativi di beni durevoli USA sono rallentati a luglio, con una crescita del 4,3% su base mensile stimata. Gli ordinativi erano aumentati del 7,6% su base mensile a giugno.
L’attenzione si concentra ora sul Presidente della Federal Reserve USA Jerome Powell e sul suo discorso in occasione del simposio di Jackson Hole di domani, per avere indicazioni sulla strategia della Fed in futuro.
“Mi aspetto che Powell usi le linee guida future per lanciare il messaggio cauto che i tassi resteranno bassi per un lungo periodo, il che alimenterà la debolezza del dollaro. Si potrebbe affermare che ci troviamo in una correzione a lungo termine di eccessiva forza del dollaro”, ha riferito a Reuters Minori Uchida, a capo delle ricerche sui mercati globali di MUFG Bank.
Intanto, la coppia GBP/USD è stabile a 1,3150, dopo essere salita dello 0,7% contro il dollaro ieri, con la sterlina che si è lasciata alle spalle l’assenza di progressi nei negoziati commerciali tra Regno Unito ed Unione Europea.
“Le posizioni nette sulla sterlina sono schizzate al massimo di cinque mesi, passando in un territorio più long (+3% di posizioni aperte) nella settimana terminata il 18 agosto”, spiega Pesole di ING.
“Secondo noi, questo continua a sottolineare come la GBP stia sottostimando il rischio di un esito senza accordo delle attuali trattative commerciali tra UE e Regno Unito, il che a sua volta indica un non trascurabile rischio di maggiore stress per la sterlina nelle prossime settimane”.