Investing.com - L’euro cancella i guadagni questo mercoledì, staccandosi dal massimo di un anno quando la Banca Centrale Europea ha dichiarato che i mercati hanno frainteso i commenti di ieri del Presidente Mario Draghi.
La coppia EUR/USD si attesta a 1,1327 alle 12.51 GMT (08.51 ET) dopo essere salita a 1,1388, il massimo dal 24 giugno 2016.
La moneta unica è schizzata dell’1,39% contro il dollaro ieri, il maggiore aumento giornaliero dallo scorso giugno.
L’euro ha cancellato i guadagni quando Bloomberg ha riportato che secondo fonti della BCE i mercati hanno male interpretato i commenti di Draghi.
Il discorso “era finalizzato a trovare un compromesso tra il riconoscere la forza economica del blocco della moneta unica e l’avvertire che è ancora necessario il supporto monetario”, afferma Bloomberg.
Intervenendo al forum della BCE ieri in Portogallo, Draghi ha dichiarato che i fattori che pesano sull’inflazione nella zona euro sono principalmente temporanei, aggiungendo che la banca può ignorarli.
I commenti hanno alimentato le speculazioni che la banca possa presto ridimensionare il programma di allentamento monetario.
Draghi ha dichiarato inoltre che la BCE ritiene che la crescita sia al di sopra del trend e ben distribuita nella regione, ma ha ribadito che “un livello considerevole” di stimolo è ancora necessario nella zona euro e che la BCE dovrà essere “prudente” nel ridimensionarlo.
L’euro riduce i guadagni contro lo yen, con la coppia EUR/JPY giù dello 0,35% a 126,94, staccandosi dal massimo di 14 mesi di 127,86 segnato nella notte.
La moneta unica è in calo anche contro la sterlina, con il cambio EUR/GBP giù dello 0,2% a 0,8830 dal massimo di 0,8880 registrato in precedenza.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,15 dopo essere sceso a 95,92, il minimo da novembre.
Il dollaro resta sulla difensiva dopo che i leader Repubblicani al Senato hanno rinviato il voto sulla riforma sanitaria fino a dopo la pausa del Congresso del 4 luglio, per poter avere più tempo per ottenere il supporto alla proposta.
Il rinvio ha scatenato i timori circa la capacità del governo Trump di andare avanti con i tagli alle tasse e lo stimolo fiscale, senza prima aver fatto approvare la riforma sanitaria.
Gli investitori valutano inoltre i commenti della Presidente della Fed Janet Yellen, che ieri ha ribadito che la banca centrale statunitense continuerà ad alzare gradualmente i tassi di interesse.
I mercati hanno seguito da vicino le dichiarazioni dei funzionari della Fed da quando in occasione del vertice di questo mese la banca ha confermato di voler alzare ancora una volta i tassi quest’anno, nonostante le prospettive poco incoraggianti sull’inflazione.
Gli ultimi dati economici deludenti fanno dubitare infatti dei piani della Fed di inasprire la politica monetaria, con gli investitori che ora si aspettano un ritmo dell’inasprimento molto più lento rispetto a quello desiderato dai policymaker.