Investing.com - Il dollaro scende al minimo di tre mesi contro il paniere delle valute questo giovedì, la Federal Reserve ha indicato di essere pronta a tagliare i tassi di interesse per combattere l’inflazione bassa e la crescita in rallentamento.
La banca centrale statunitense ha lasciato i costi di prestito invariati ieri, ma ha suggerito che potrebbe allentare la politica monetaria già il mese prossimo tra le preoccupazioni per l’impatto economico delle tensioni commerciali globali e l’inflazione sottotono.
La Fed ha evitato il riferimento all’atteggiamento di pazienza, affermando invece che “agirà nel modo appropriato per sostenere l’espansione” e “seguirà da vicino le implicazioni delle prossime informazioni per le prospettive economiche”.
“Tutto sommato, sembra il passo finale della Fed prima di un taglio dei tassi, in un cammino cominciato a gennaio”, scrive John Velis, esperto di forex e macro-strategie di BNY Mellon.
“La Fed prima ha sospeso il ciclo di aumenti, poi ha posto un freno ed è diventata paziente e ora ha aperto la strada ad un taglio dei tassi durante il vertice del 31 luglio. I mercati sono ora chiaramente convinti al 100% che ci sarà un taglio”.
L’indice del dollaro USA scende dello 0,4% a 96,19 alle 03:58 ET (07:58 GMT), il minimo dal 26 marzo.
Con il rendimento USA in calo dopo il vertice della Fed, il dollaro ha segnato un minimo di sei mesi contro lo yen. Il biglietto verde è sceso dello 0,4% sfiorando 107,766 yen, andando sotto ulteriore pressione quando Bloomberg ha riportato che il Presidente USA Donald Trump ritiene di avere l’autorità per rimpiazzare il presidente della Fed Jerome Powell e di farlo retrocedere a governatore del direttivo.
La Banca del Giappone ha lasciato la politica monetaria invariata stamane, ma ha fatto eco alla Fed avvertendo che i rischi globali stanno aumentando, tra le tensioni commerciali e l’incertezza per le politiche economiche USA, segnalando di essere incline, anch’essa, ad un aumento del supporto monetario.
L’euro ha consolidato i rialzi della notte e sale dello 0,6% a 1,1289.
La moneta unica ha segnato una ripresa dal minimo di due settimane di 1,1181 registrato a inizio settimana quando il Presidente della Banca Centrale Europea ha annunciato la possibilità di altri stimoli.
La sterlina va su dello 0,6% a 1,2718, dopo essere salita dello 0,7% nella notte.
La valuta britannica è incoraggiata in vista del vertice di politica monetaria della Banca d’Inghilterra nel corso della giornata, durante il quale la banca potrebbe avere un tono relativamente più fiducioso rispetto alle controparti.
Contrariamente alla cautela generale mostrata dalle altre principali banche centrali, la BoE dovrebbe ribadire la sua intenzione di alzare i costi di prestito, Brexit permettendo.
--Articolo realizzato con il contributo di Reuters