Investing.com - Il dollaro resta positivo contro le altre principali valute questo mercoledì, nonostante la pubblicazione dei report economici statunitensi deludenti, ma il biglietto verde rimane vicino al minimo di otto mesi registrato ieri.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,41% a 109,07, staccandosi dal minimo di 18 mesi di 107,62 segnato lunedì.
Il Census Bureau ha dichiarato che le vendite al dettaglio hanno visto una riduzione dello 0,3% a marzo, rispetto all’aumento dello 0,1% previsto e dopo il calo dello 0,1% a febbraio.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili, sono cresciute dello 0,2% il mese scorso, meno dello 0,4% previsto e dopo il calo dello 0,1% a febbraio.
Un secondo report ha mostrato che l’indice dei prezzi alla produzione USA è sceso dello 0,1% a marzo, contro le aspettative di un aumento dello 0,2% e dopo il calo dello 0,2% del mese precedente. Su base annua, l’indice dei prezzi alla produzione è sceso dello 0,1% il mese scorso, contro le previsioni di un incremento dello 0,3%.
L’indice IPP core, che esclude gli alimenti e gli energetici, ha segnato un calo dello 0,1% il mese scorso, deludendo le attese di un aumento dello 0,1% dopo essere rimasto invariato a febbraio.
Il dollaro ha visto una ripresa dopo i crolli segnati per via dei recenti commenti cauti della Presidente della Federal Reserve Janet Yellen che hanno convinto gli investitori a rinviare le aspettative sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi di interesse.
La coppia EUR/USD scende dello 0,60% a 1,1319, staccandosi dal massimo di sei mesi di 1,1464 di ieri.
Intanto, il dollaro sale contro la sterlina ed il franco svizzero, con la coppia GBP/USD giù dello 0,11% a 1,4245 ed il cambio USD/CHF in salita dello 0,70% a 0,9623.
Il dollaro australiano è in calo, con il cambio AUD/USD giù dello 0,39% a 0,7656, mentre la coppia NZD/USD è stabile a 0,6924.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,11% a 1,2786.
Le valute legate alle materie prime sono sotto pressione dopo le parole del ministro del petrolio dell’Arabia Saudita che è sembrato escludere un congelamento della produzione in vista del vertice tra i principali produttori che si terrà domenica a Doha.
Il prezzo del greggio è schizzato al massimo di cinque mesi ieri in seguito alle voci secondo cui la Russia e l’Arabia Saudita avrebbero già raggiunto un accordo per il congelamento della produzione.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,49% a 94,48, ancora vicino al minimo di otto mesi della seduta precedente di 93,62.