Investing.com – Il dollaro USA è in calo contro lo yen questo martedì, i dati negativi sull’attività manifatturiera statunitense e le preoccupazioni per il “precipizio fiscale” accrescono l’appeal della valuta rifugio giapponese.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio USD/JPY ha toccato 81,88, il minimo dal 29 novembre; successivamente il cambio si è attestato a 81,87, in calo dello 0,46%.
Supporto a 81,67, minimo del 28 novembre e resistenza a 82,49, massimo di ieri.
Un report di lunedì dell’ISM (Institute of Supply Management) mostra i dati sull’attività manifatturiera statunitense, inaspettatamente in ribasso a novembre e al minimo degli ultimi 3 anni.
Intanto gli investitori continueranno a seguire i negoziati in corso tra Democratici e Repubblicani per evitare il “precipizio fiscale” statunitense, i tagli alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse che dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio, se i decisori non riusciranno a trovare un accordo sulla riduzione del deficit di bilancio.
Lo yen si è indebolito, nelle aspettative che le prossime elezioni del 16 dicembre risulteranno in un aumento della pressione politica sulla banca del Giappone affinché implementi una politica si stimolo monetario più aggressiva.
La scorsa settimana il leader dell’opposizione Shinzo Abe, favorito alle prossime elezioni come nuovo Primo Ministro, ha confermato la sua posizione in favore di ulteriori allentamenti per la Banca del Giappone a sostegno della crescita.
Lo yen si è attestato in rialzo contro l’Euro con EUR/JPY in calo dello 0.31% a 107,03.
Nel corso della giornata la Spagna pubblicherà i dati sulla disoccupazione, mentre i ministri delle finanze dell’area Euro si incontreranno per un vertice a Bruxelles.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio USD/JPY ha toccato 81,88, il minimo dal 29 novembre; successivamente il cambio si è attestato a 81,87, in calo dello 0,46%.
Supporto a 81,67, minimo del 28 novembre e resistenza a 82,49, massimo di ieri.
Un report di lunedì dell’ISM (Institute of Supply Management) mostra i dati sull’attività manifatturiera statunitense, inaspettatamente in ribasso a novembre e al minimo degli ultimi 3 anni.
Intanto gli investitori continueranno a seguire i negoziati in corso tra Democratici e Repubblicani per evitare il “precipizio fiscale” statunitense, i tagli alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse che dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio, se i decisori non riusciranno a trovare un accordo sulla riduzione del deficit di bilancio.
Lo yen si è indebolito, nelle aspettative che le prossime elezioni del 16 dicembre risulteranno in un aumento della pressione politica sulla banca del Giappone affinché implementi una politica si stimolo monetario più aggressiva.
La scorsa settimana il leader dell’opposizione Shinzo Abe, favorito alle prossime elezioni come nuovo Primo Ministro, ha confermato la sua posizione in favore di ulteriori allentamenti per la Banca del Giappone a sostegno della crescita.
Lo yen si è attestato in rialzo contro l’Euro con EUR/JPY in calo dello 0.31% a 107,03.
Nel corso della giornata la Spagna pubblicherà i dati sulla disoccupazione, mentre i ministri delle finanze dell’area Euro si incontreranno per un vertice a Bruxelles.