Investing.com - Il dollaro è in salita contro le principali controparti questo mercoledì, dopo il rilascio di dati USA misti; gli investitori restano in attesa della dichiarazione della Federal Reserve nel corso della giornata, durante l’ultimo vertice del 2014.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha riportato che l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,3% lo scorso mese, contro le aspettative di un calo dello 0,1%, dopo una lettura invariata ad ottobre.
Su base annua i prezzi al consumo sono saliti dell’1,3%, contro le aspettative di una lettura dell’1,4% e dopo un aumento dell’1,7% ad ottobre.
L’IPC core, che esclude la componente di alimentari, energetici, ha visto un aumento dello 0,1% a novembre, e su base annua ha segnato +1,7%. Gli economisti avevano previsto un aumento mensile dello 0,1% ed un aumento annuo dell’1,8%.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è salito dello 0,37%,a 88,39, staccandosi dai minimi di martedì di 87,83.
Il cambio USD/JPY è salito dello 0,58% a 117,09, dopo essere sceso ai minimi della seduta di 115,55.
Il dollaro è stato sostenuto dai dati che hanno mostrato che le esportazioni in Giappone sono aumentate di un 4,9% minore del previsto a novembre, nonostante il forte calo dello yen, per via di un calo della domanda in Asia ed Europa. Lo yen tradizionale valuta rifugio ha registrato ieri un’impennata, per via del calo dei prezzi del petrolio che hanno alimentato i timori sulla domanda futura di petrolio, mentre continuano a pesare i livelli elevati di scorte e l’indebolimento dei mercati emergenti e delle loro valute.
Il rublo russo ha riguadagnato terreno, con il cambio USD/RUB giù del 4,58% a 67,80, dopo che il Ministero delle Finanze russo ha annunciato che è iniziata la vendite di valuta estera, nel tentativo di sostenere il rublo.
Il rublo è sceso ieri ai minimi record contro il dollaro, dopo l’aumento di emergenza dei tassi di interesse che non è riuscito ad allentare la forte pressione sulla valuta imposta dal calo dei prezzi del petrolio e dalle sanzioni occidentali.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,37% a 1,2467.
I dati di stamane hanno mostrato che l’inflazione dei prezzi al consumo è scesa allo 0,2% a novembre, in linea con le aspettative dei mercati, L’IPC del blocco della moneta unica è salito del tasso annuo dello 0,3% lo scorso mese, invariato da ottobre.
L’IPC core, che esclude la componente di alimentari, energetici, alcol e tabacco, ha visto un calo dello 0,1% a novembre.
I dati hanno alimentato i timori sui livelli di inflazione nella zona euro. La BCE ha un target di inflazione poco al di sotto del 2%.
La sterlina è in calo contro il dollaro con il cambio GBP/USD giù dello 0,21% a 1,5718, dopo che un report ha mostrato che il reddito medio nel Regno Unito, bonus esclusi, è salito dell’1,6%, in attesa delle previsioni di un aumento dell’1,5%, mentre l’aumento dei salari - bonus inclusi - è salito dell’1,4%.
Il tasso anno di disoccupazione è rimasto stabile al 6% lo scorso mese, nel trimestre terminato ad ottobre, contro le aspettative di un calo al 5,9%.
Le valute legale alle materie prime restano in calo, con la coppia AUD/USD vicina al minimo di 4 anni e mezzo a 0,8194, mentre il cambio {{8|NZD/USD è in calo dello 0,62% a 0,7699.
Il cambio USD/CAD è stabile a 1,1632 dopo i dati che hanno mostrato un aumento delle vendite all’ingrosso in Canada dello 0,1% a settembre, contro il previsto aumento dello 0,9% e dopo una aumento dell’1,8% ad agosto.