Di Gina Lee
Investing.com – Il dollaro USA è in salita negli scambi di questo martedì. Il rublo si stabilizza dopo essere crollato al minimo storico, mentre lo yen si stabilizza dopo l’impennata al massimo di quasi sette settimane. L’attenzione degli investitori resta tutta puntata sull’invasione russa dell’Ucraina.
Alle 4:04 AM CET, l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è in salita dello 0,16% a 98,847.
La coppia USD/JPY è salita dello 0,14% a 115,16.
Il cambio AUD/USD è in leggerissimo calo dello 0,01% a 0,7267. La Reserve Bank of Australia rilascerà la decisione di politica monetaria nel corso della giornata. Il cambio NZD/USD è salito dello 0,01% a 0,6760.
Il cambio USD/CNY è salito dello 0,03% a 6,3115. I dati cinesi rilasciati stamane hanno mostrato che l’indice PMI manifatturiero di febbraio si è attestato a 50,2, mentre l’indice PMI non-manifatturiero si è attestato a 51,6 e l’indice PMI Caixin si è attestato a 50,4.
Il cambio GBP/USD è sceso dello 0,03% a 1,3435.
I mercati valutari si sono in parte calmati dopo i primi dialoghi tra Russia e Ucraina. Il rublo ha recuperato parte delle perdite, dopo il crollo di quasi il 30%. Tuttavia la pressione sulla Russia resta elevatissima, dopo le sanzioni occidentali che hanno escluso parte delle banche dal network SWIFT.
L’instabilità manterrà le valute rifugio sicuro e l’euro sotto pressione, mentre il dollaro australiano finora ha tenuto grazie ai prezzi più alti delle materie prime e alla distanza geografica dell’Australia dal conflitto, si legge in una nota di Rodrigo Catril, senior foreign-exchange strategist presso National Australia Bank Ltd.
I rendimenti decennali di riferimento degli Stati Uniti sono scesi al minimo di quasi un mese durante la notte, il che ha pesato sul dollaro. Gli investitori hanno cercato la sicurezza dei Treasuries, anche se la Federal Reserve degli Stati Uniti è pronta ad aumentare i tassi di interesse nella sua riunione politica nel marzo 2022.
La crisi in Ucraina ha anche spinto gli investitori a ridimensionare le attese per un aumento dei tassi di 50 punti base della Fed a solo l’8,5%, secondo lo strumento Fedwatch del CME. Il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic lunedì ha dichiarato di non escludere una mossa di mezzo punto.