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Dollaro ripiomba a minimi 2009, paga fiducia in ripresa globale

Pubblicato 02.06.2009, 16:31
Aggiornato 02.06.2009, 16:40
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* Dollaro schiacciato a minimi 2009, contro paniere, euro

* Mercati fiduciosi in segnali ripresa globale

* Dlr Aussie a massimi 8 mesi su Usa, sterlina record 7 mesi

NEW YORK, 2 giugno (Reuters) - La fiducia che l'economia mondiale sia avviata alla ripresa - nonostante dati europei non proprio esaltanti sulla disoccupazione - fiacca il tentativo di recupero del dollaro, che a metà giornata ha toccato il minimo del 2009 sia contro euro che contro un paniere che raccoglie le principali valute.

Sullo sfondo la buona tenuta delle borse, con l'indice globale Mnsi <.MIWD00000PUS> tonico in area di nuovo record 2009 e l'americano S&P500 <.SPX> che guadagna nella prima ora: un movimento che incoraggia lo spostamento su valute più rischiose.

"Segni di un'economia migliore e di condizioni finanziarie in recupero appesantiscono la valuta Usa" spiega Lee Hardman, specialista dei cambi per Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ.

Anche la sterlina viaggia sui massimi di sette mesi sul biglietto verde - scrollandosi la debolezza innescata dall'uscita di Abu Dhabi dal capitale Barclays - mentre il dollaro australiano con quello neozelandese hanno il record di otto mesi.

"Stamattina molte valute erano in calo sul dollaro, poi la domanda forte al fix di Londra e il giro positivo delle azioni hanno innescato vendite di valuta americana e portato in positivo un buon numero di valute importanti contro dollaro" per Sacha Tihanyi, strategist valutario di Scotia Capital a Toronto.

L'indice del dollaro ha toccato il minimo da metà dicembre 2008 a 78,524 <.DXY>, mentre l'euro va a un top di quest'anno su quota 1,4284 dollari sulla piattaforma EBS e sugli schermi Reuters tocca 1,4281 per poi limare alle 16,25 a 1,4260.

A rendere appetibile la storia della ripresa globale contribuisce anche il buon dato cinese sull'attività manifatturiera di ieri, arrivato insieme a quelli del principali paesi occidentali.

Alcuni analisti notano anche che la debolezza del dollaro si lega all'uscita di fondi dai Treasuries, a favore di azioni degli emergenti e altri asset.

"Non è tanto una fuga dal dollaro... quanto una chiara preferenza per asset con maggior potenziale di crescita dei rendimenti" sintetizza Neil Mellor, strategist valutario di Bank of New York Mellon.

Dalla Cina, oggi il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner ha peraltro riaffermato la fiducia in un dollaro forte e la promessa che Washington è impegnata a mantenerlo tale in un contesto a bassa e stabile inflazione.

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