Dollaro stabile al massimo di 2 settimane, riflettori su vertice Fed

Pubblicato 17.06.2019, 09:51
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Investing.com - Il dollaro è stabile vicino al massimo di due settimane contro il paniere delle valute questo lunedì, in vista del vertice della Federal Reserve durante il quale potrebbe essere segnalato un taglio dei tassi quest’anno, tra l’indebolimento delle prospettive di crescita globali e l’aumento delle tensioni commerciali.

Sebbene si preveda che la banca centrale eviti di tagliare i tassi di interesse mercoledì, alcuni investitori si aspettano che il Presidente Jerome Powell possa approfittare del vertice per gettare le basi per un taglio nel corso dell’anno.

L’indice del dollaro contro un paniere di sei principali valute è pressoché invariato a 97,058 alle 03:46 ET (07:46 GMT), dopo essere salito a 97,580 venerdì, il massimo dal 3 giugno.

“Purché Powell non escluda un taglio dei tassi a breve termine, il dollaro avrà un baricentro alto dopo il vertice della Fed”, spiega Masafumi Yamamoto, esperto di strategie monetarie di Mizuho Securities.

L’escalation dello scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina ha avuto ripercussioni sui processi globali di produzione e distribuzione pesando sugli investimenti delle imprese, la produzione industriale e la crescita mondiale.

“Oltre ai dati USA positivi, il dollaro viene supportato dalla debolezza delle altre monete, soprattutto l’euro e quelle degli antipodi”, afferma Junichi Ishikawa, esperto senior di strategie forex di IG Securities a Tokyo.

“La Fed potrebbe tagliare i tassi di interesse prima o poi, ma potrebbero farlo anche le banche degli antipodi e la BCE, e questa prospettiva pone il dollaro in vantaggio”.

Nel corso della giornata, l’Ufficio del Rappresentante per il Commercio USA darà il via a sette giorni di testimonianze da parte delle compagnie USA circa il piano del Presidente Donald Trump di applicare dazi su altri 300 miliardi di dollari di prodotti cinesi.

Alcuni trader seguiranno queste udienze, in quanto le lamentele delle aziende USA, che si fanno carico dei costi dei dazi sui beni che importano, potrebbero spingere Trump a rinviare ulteriori aumenti dei dazi.

L’euro è pressoché invariato questo lunedì a 1,1210, dopo essere sceso di circa lo 0,6% venerdì, quando è sceso al minimo di otto giorni di 1,1203.

Il dollaro australiano è scambiato a 0,6872, poco più del minimo di cinque mesi di 0,6862 dollari di venerdì, quando la moneta è scesa di circa lo 0,7%.

Il dollaro neozelandese, crollato di oltre l’1% nella seduta precedente, è vicino al minimo di tre settimane di 0,6509.

Il dollaro è invariato a 108,57 yen dopo essere salito dello 0,15% venerdì.

--Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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