Investing.com - Il dollaro è stabile contro le altre principali valute questo giovedì, dopo la pubblicazione dei report economici statunitensi misti, mentre il crollo del prezzo del greggio ed i timori per la possibile uscita del Regno Unito dall'Unione Europea continuano a restare al centro dell’attenzione degli investitori.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,47% a 112,17.
Nel report del Dipartimento per il Lavoro USA si legge che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 20 febbraio è aumentato di 10.000 unità a 272.000 unità dal totale della settimana precedente di 262.000 unità.
Gli analisti avevano previsto un aumento di 8.000 unità a 270.000 la scorsa settimana.
Secondo il Dipartimento per il Commercio USA, gli ordinativi di beni durevoli sono schizzati del 4,9% il mese scorso, contro le aspettative di un aumento del 2,5%.
Gli ordinativi di beni durevoli core, che escludono la categoria volatile del trasporto, hanno subito un’impennata dell1,8% a gennaio, ben al di sopra dello 0,2% previsto.
Intanto, il prezzo del greggio resta al di sopra dei 31 dollari al barile ma persistono i timori per l’eccesso di scorte dopo i dati settimanali che hanno mostrato che le scorte di greggio USA sono salite al massimo storico la scorsa settimana.
Il dollaro scende contro la sterlina, con la coppia GBP/USD su dello 0,22% a 1,3956, vicino al minimo di sette anni di 1,3875 segnato ieri.
La sterlina resta sotto forte pressione alla vendita poiché alcuni membri del partito Conservatore del Primo Ministro David Cameron, tra cui il sindaco di Londra Boris Johnson, si sono detti a favore di un’uscita dall’UE, sferrando un duro colpo ai piani del Primo Ministro per restare nell’Unione.
Questa mattina, l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha dichiarato che il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,5%, invariato rispetto alla stima iniziale ed in linea con le aspettative. L’economia britannica è cresciuta dello 0,4% nel trimestre precedente.
Su base annua, l’economia britannica ha visto una crescita dell’1,9% nel trimestre terminato il 31 dicembre, invariata rispetto alla lettura preliminare ed in linea con le attese.
Il dollaro è pressoché invariato contro l’euro, con la coppia EUR/USD a 1,1014.
I dati di questa mattina hanno rivelato che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% il mese scorso, in calo da una stima preliminare dello 0,4%. Su base mensile i prezzi al consumo sono scesi dell’1,4% il mese scorso, come previsto.
L’indice IPC core, che esclude i costi di alimenti, energia, alcol e tabacco, ha visto un incremento dell’1,0% a gennaio, in linea con le aspettative ed invariato rispetto alla stima iniziale.
Intanto, il cambio USD/CHF sale dello 0,42% a 0,9931.
Il dollaro australiano è stabile, con la coppia AUD/USD a 0,7201, mentre il cambio NZD/USD sale dello 0,29% a 0,6678.
Intanto, il cambio USD/CAD scende dello 0,49% al minimo di due mesi di 1,3632.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 97,53, staccandosi dal massimo di tre settimane di 97,92 registrato nella seduta precedente.