Investing.com - Il dollaro oscilla vicino al minimo di sette settimane contro il paniere delle valute questo mercoledì, tra le crescenti aspettative di un taglio dei tassi della Federal Reserve in risposta all’aumento delle difficoltà per l’economia causate dai conflitti commerciali.
Il Presidente della Fed Jerome Powell ieri ha promesso che la banca “agirà nel modo appropriato” per proteggere l’economia dagli sconvolgimenti causati dagli scontri commerciali, evitando l’ormai solito riferimento alla “pazienza” per quanto riguarda la decisione sui tassi di interesse.
L’indice del dollaro contro un paniere di sei rivali è pressoché invariato a 97,000 alle 03:53 ET (07:53 GMT), vicino al minimo della notte di 96,887, il minimo dal 18 aprile. L’indice è ora sceso dell’1,3% dal massimo di oltre due anni di 98,371 del 23 maggio.
Masafumi Yamamoto, a capo delle strategie monetarie di Mizuho Securities, spiega che le principali valute hanno reagito a malapena ai commenti di Powell, in quanto gli investitori avevano già messo in conto dei tagli dei tassi da parte della Fed sulla scia del cambiamento delle prospettive economiche globali.
I commenti del presidente della Fed seguono di un giorno le dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard, secondo cui potrebbe esserci “presto” bisogno di un taglio dei tassi.
I tagli dei tassi da parte di alcune banche centrali nelle ultime settimane potrebbero segnalare l’inizio di un ciclo di allentamento monetario globale per contrastare il brusco ribasso economico.
“Le banche centrali in tutto il mondo stanno adottando un tono più cauto. Si tratta di una mossa preventiva”, scrive Yamamoto.
“Non significa necessariamente che l’economia sta peggiorando, ma piuttosto che le prospettive sono peggiorate. È principalmente dovuto alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e Stati Uniti e Messico”.
La banca centrale australiana ieri ha tagliato i tassi di riferimento al minimo storico dell’1,25% ed ha segnalato l’intenzione di intervenire ancora se le prospettive deboli dovessero persistere.
Il mese scorso, la banca centrale della Nuova Zelanda ha tagliato il tasso di interesse di riferimento per la prima volta in due anni e mezzo, per supportare un’economia in raffreddamento e contrastare le incertezze globali.
In Corea del Sud, la banca centrale la scorsa settimana ha lasciato invariata la politica monetaria ma ha adottato un tono più accomodante, mentre l’India dovrebbe tagliare i tassi durante il vertice di domani.
Stamane, il dollaro australiano sale dello 0,16% a 0,6999, malgrado i dati che mostrano che l’economia del paese è cresciuta al tasso più lento in un decennio nel primo trimestre, sottolineando il bisogno di uno stimolo fiscale e monetario aggressivo.
L’euro sale dello 0,14% a 1,1265, proseguendo il rialzo per una quarta seduta.
Contro lo yen, il dollaro sale a 108,23, a poca distanza dal massimo di quasi cinque mesi di 107,845, il massimo dal 10 gennaio, segnato nella seduta precedente.
--Articolo realizzato con il contributo di Reuters