Investing.com - L’euro è ancora in cerca di direzione negli scambi della mattinata europea di questo martedì, tra le indiscrezioni secondo cui il governo USA si starebbe preparando ad applicare nuovi dazi contro l’Unione Europea in risposta a quelli che reputa aiuti ingiusti concessi al colosso del settore aerospaziale Airbus.
La notizia è uno sgradito promemoria del fatto che la risoluzione dello scontro commerciale con la Cina potrebbe semplicemente rendere liberi gli Stati Uniti di iniziarne un altro con un altro importante partner e rivale commerciale, rappresentando una nuova minaccia ad un’economia mondiale che sta rallentando.
Alle 04:00 ET (08:00 GMT), l’euro si attesta a 1,1263, su dello 0,2% rispetto alla chiusura di ieri in Europa.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è pressoché invariato a 96,572.
Sembra esserci poca propensione a grandi mosse in vista del cruciale summit UE di domani in cui si deciderà sulla richiesta del Primo Ministro britannico Theresa May di una proroga della scadenza della Brexit. May incontrerà la Cancelliera tedesca Angela Merkel ed il Presidente francese Emmanuel Macron nel corso della giornata per perorare la sua causa. Tuttavia, le trattative con il leader dell’opposizione Jeremy Corbyn non sono riuscite a portare ad un’alternativa chiara che per l’UE rappresenta un prerequisito per concedere una proroga.
La sterlina sale contro l’euro ed il dollaro nell’ottimismo che sarà evitato lo scenario peggiore.
Domani si terrà anche il vertice del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea e i mercati attendono ulteriori indizi sui preparativi di ulteriori stimoli monetari che potrebbero far scendere l’euro.
Il Presidente della BCE Mario Draghi ha lasciato intendere che la banca potrebbe pensare al cosiddetto “tiering” della tassa delle riserve in eccesso delle banche, una mossa che contribuirebbe a mitigare l’effetto di tassi negativi persino più bassi sulla redditività del sistema bancario della zona euro. Pochi si aspettano un intervento a breve termine, comunque, malgrado il chiaro rallentamento dell’economia nel primo trimestre.
Nella notte, l’aumento dei prezzi del greggio ha continuato a supportare le valute legate alle materie prime come il dollaro canadese ed il rublo russo. Anche l’aussie ed il kiwi sono marginalmente più forti contro il biglietto verde.