Investing.com – I futures dell’oro sono saliti venerdì per la prima volta questo venerdì, nell’attesa dei dati USA della prossima settimana che potrebbero fornire ulteriori segni di rallentamento dell’economia USA nel primo trimestre.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno sono saliti di 11 dollari, o dello 0,92%, a 1.204,60 dollari l’oncia troy alla chiusura di venerdì.
Il giorno prima l’oro era sceso a 1.192,40 dollari l’oncia, il minimo dal 1°aprile, per poi attestarsi a 1.193,60 dollari, in calo del 9,50, o dello 0,79%.
Supporto a 1.180,50, minimo del 1° aprile e resistenza a 1.224,50, massimo del 6 aprile.
Sulla settimana l’oro è salito di 3,70 dollari o dello 0,31% il quarto calo settimanale consecutivo.
Ieri l’oro è salito a 60,80 dollari, o del 4,76%, il secondo aumento settimanale consecutivo.
I futures hanno subito un’impennata di circa il 5% dopo aver toccato il minimo di 1.141,60 dollari il 17 marzo, poiché i segnali di un rallentamento della crescita economica statunitense nel primo trimestre hanno alimentato le speculazioni che la Fed non alzi i tassi di interesse fino alla fine del 2015.
L’oro godrebbe di un eventuale rallentamento nella tempistica dell’aumento dei tassi di interesse, poiché scenderebbero i costi di gestione del metallo, che non offre agli investitori un ritorno assicurato.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a marzo è salito venerdì di 20,6 centesimi, o dell’1,27%, a 16,38 dollari l’oncia troy. Giovedì il prezzo è sceso a 16,10 dollari, il minimo dal 20 marzo, per poi chiudere a 16,17, in calo di 27,8 centesimi, o dell’1,69%.
Sulla settimana i il contratto dell’argento è sceso di 31,9 centesimi, o dell’1,91% il secondo calo settimanale consecutivo.
Nella prossima settimana gli investitori si concentreranno sul report di martedì sulle vendite al dettaglio negli USA, nonché sui dati di venerdì sull’inflazione e sul sentimento dei consumatori, alla ricerca di indicazioni sulla forza dell’economia.
Sempre sul Comex, il rame con consegna a maggio è salito venerdì di 0,5 centesimi, o dello 0,18%, a 2,734 dollari la libbra. Il metallo rosso è rimasto pressoché invariato sulla settimana.
Nella prossima settimana i traders del rame attenderanno i dati macroeconomici cinesi, tra cui il report sul PIL del primo trimestre. Attesi inoltre i dati sulla produzione industriale e sulla bilancia commerciale.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, ha chiuso la seduta di venerdì in salita dello 0,38% a 99,63. Sulla settimana l’indice ha guadagnato il 2,89%.
L’euro ha chiuso venerdì a 1,0603 contro il biglietto verde, in calo dello 0,51%. Sulla settimana il cambio ha perso il 3,57%, segnando la peggiore performance settimanale dal settembre 2011, per via della divergenza tra la politica monetaria attuata dalla Banca Centrale Europea e quella attuata dalla e Fed.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 13 aprile
La Cina pubblicherà i dati sulla bilancia commerciale.
Martedì 14 aprile
Gli USA pubblicheranno i dati sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione.
Mercoledì 15 aprile
La Cina pubblicherà i dati sulla crescita del PIL e sugli investimenti fixed asset.
La BCE annuncerà il tasso di interesse. L’annuncio sarà seguito da una conferenza stampa con il Presidente Mario Draghi.
Negli USA è atteso il report sulla produzione industriale unitamente al report sull’attività del settore manifatturiero nello stato di New York.
Giovedì 16 aprile
Gli USA rilasceranno una serie di report: i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, i dati sulle concessioni edilizie, sui nuovi cantieri e sull’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia.
Venerdì 17 aprile
Gli USA chiuderanno la settimana i dati sui prezzi al consumo e sulla fiducia dei consumatori.