Investing.com – Il dollaro USA è stabile contro lo yen questo giovedì, gli investitori attendono il report sull’occupazione non agricola gli Stati Uniti questo venerdì.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio USD/JPY ha toccato 82.36, nella mattinata europea, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 82.44, in calo dello 0.02%.
Supporto a 82.03, minimo del 30 novembre e resistenza a 82.60, massimo della sessione.
Lo yen rimane sotto pressione nelle aspettative che le prossime elezioni del 16 dicembre risulteranno in un aumento della pressione politica sulla banca del Giappone affinché implementi una politica di stimolo monetario più aggressiva.
Il leader dell’opposizione Shinzo Abe, favorito alle prossime elezioni come nuovo Primo Ministro, ha confermato la sua posizione in favore di ulteriori allentamenti per la Banca del Giappone a sostegno della crescita.
Il vice governatore della Banca del Giappone ha dichiarato ieri che la banca discuterà sulla possibilità di adottare nuove misure di stimolo.
Intanto gli investitori continueranno a seguire i negoziati in corso tra Democratici e Repubblicani per evitare il “precipizio fiscale” statunitense, tra le speranze che i decisori riescano a trovare un accordo per scongiurare i tagli alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse che dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio, minacciando così la ripresa dell’economia statunitense.
La moneta giapponese si scosta dal minimo di otto mesi contro l’euro, con EUR/JPY in calo dello 0,12% a 107,63.
Nel corso della giornata la BCE rilascerà i dati relativi al tasso di interesse di riferimento, mentre gli Stati Uniti produrranno un report sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio USD/JPY ha toccato 82.36, nella mattinata europea, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 82.44, in calo dello 0.02%.
Supporto a 82.03, minimo del 30 novembre e resistenza a 82.60, massimo della sessione.
Lo yen rimane sotto pressione nelle aspettative che le prossime elezioni del 16 dicembre risulteranno in un aumento della pressione politica sulla banca del Giappone affinché implementi una politica di stimolo monetario più aggressiva.
Il leader dell’opposizione Shinzo Abe, favorito alle prossime elezioni come nuovo Primo Ministro, ha confermato la sua posizione in favore di ulteriori allentamenti per la Banca del Giappone a sostegno della crescita.
Il vice governatore della Banca del Giappone ha dichiarato ieri che la banca discuterà sulla possibilità di adottare nuove misure di stimolo.
Intanto gli investitori continueranno a seguire i negoziati in corso tra Democratici e Repubblicani per evitare il “precipizio fiscale” statunitense, tra le speranze che i decisori riescano a trovare un accordo per scongiurare i tagli alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse che dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio, minacciando così la ripresa dell’economia statunitense.
La moneta giapponese si scosta dal minimo di otto mesi contro l’euro, con EUR/JPY in calo dello 0,12% a 107,63.
Nel corso della giornata la BCE rilascerà i dati relativi al tasso di interesse di riferimento, mentre gli Stati Uniti produrranno un report sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.