Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro sale negli scambi della mattinata europea di questo martedì, staccandosi dal minimo di due anni, in vista del vertice della Federal Reserve e tra le speranze per il prossimo pacchetto di aiuti fiscali USA.
Alle 3:10 ET (07:10 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,2% a 93,810, in ripresa dal minimo di 93,448 che non si vedeva dal maggio 2018. Il cambio USD/JPY sale dello 0,2% a 105,58 e la coppia GBP/USD scende dello 0,1% a 1,2868.
Questi piccoli rialzi si registrano in vista del vertice della Fed, che comincerà nel corso della giornata, e della scadenza di venerdì per la proroga dei bonus disoccupazione da parte del Congresso USA. Entrambi questi eventi sono sufficientemente imprevedibili perché i trader cerchino una temporanea protezione nella valuta rifugio.
I Repubblicani hanno svelato il loro ultimo pacchetto di stimolo da mille miliardi di dollari ieri, il che non permette di avere molto tempo per negoziare e vedere se sia possibile o meno raggiungere un compromesso tra questo piano e la proposta da 3,5 mila miliardi di dollari dei Democratici prima che parte delle precedenti misure scadano alla fine della settimana.
Detto questo, “l’asticella per un’eventuale inversione del calo del dollaro sembra essere fissata piuttosto in alto”, spiegano in una nota gli analisti di ING. “Dopo che il summit UE ha portato a rialzi dell’euro e delle valute cicliche contro il dollaro la scorsa settimana, il biglietto verde ora si trova a dover affrontare un insieme di tensioni geopolitiche e di incertezza per la ripresa economica statunitense”.
I dati sui beni durevoli sono risultati migliori del previsto ieri, ma l’aumento dei casi di Covid-19 in molti degli stati USA più popolosi ha comportato una pausa nella ripresa dell’occupazione nel paese. E questo è un aspetto che la Federal Reserve prenderà in considerazione nei suoi due giorni di vertice.
“Ci aspettiamo che la Fed mantenga una posizione accomodante, soprattutto dato il recente aumento dei casi di Covid-19 negli USA ed i rischi ribassisti per le prospettive economiche statunitensi”, aggiunge ING.
Intanto, il cambio EUR/USD scende dello 0,2% a 1,1733.
“Continuiamo a prevedere un rialzo del cambio, anche se le nostre stime ad un mese sono già state raggiunte; tenete d’occhio 1,1815 (massimo del 18 settembre)”, scrivono in una nota gli analisti di Danske Bank.
“Oltre ai timori per la crescita statunitense, la diffusione del virus e le tensioni con la Cina, la spinta per il cambio EUR/USD è il risultato delle buone notizie che arrivano dalla zona euro. Ieri, il dato positivo sulla fiducia delle imprese tedesche Ifo è andato ad aggiungersi al quadro incoraggiante della zona euro, con l’indice sulle aspettative future che ha battuto le attese di un ampio margine”, aggiunge Danske Bank.