Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro è in calo negli scambi europei di questo lunedì mattina e si stacca dal massimo di tre settimane, con gli investitori alla ricerca di sicurezza tra i timori per una seconda ondata di contagi da coronavirus.
Alle 3 ET (07:00 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 97,493. L’indice era inizialmente salito al massimo giornaliero di 97,677, un livello che non si vedeva dall’inizio del mese, mentre la coppia USD/JPY va su dello 0,1% a 106,94.
“Il principale fattore sono stati i timori per la diffusione del coronavirus e anche probabilmente per la rapidità della ripresa globale, mettendo in luce la correlazione ancora forte tra forex e rischio”, affermano in una nota gli analisti di Danske Bank.
Ieri si è registrato il record di 183.020 casi in tutto il mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la percentuale maggiore in America del Nord e del Sud. Il numero di casi globali sfiora i 9 milioni, in base ai dati della Johns Hopkins University.
La coppia EUR/USD sale dello 0,1% a 1,1191 dopo essere scesa al minimo di tre settimane di 1,1168 nei primi scambi. E questo dopo che i leader dell’Unione Europea non sono riusciti a raggiungere un accordo sulla struttura del fondo per la ripresa dal Covid-19 da 750 miliardi di euro programmato.
“Dai commenti dei leader, il disaccordo non sembra riguardare la dimensione del pacchetto, ma piuttosto la distribuzione di garanzie e prestiti”, spiega Danske Bank.
Questo aspetto si sta dimostrando particolarmente spinoso, con quattro membri [Svezia, Danimarca, Austria e Paesi Bassi] che esprimono a gran voce la propria contrarietà al piano che prevede il pagamento della maggior parte dello stimolo in garanzie anziché prestiti.
I leader UE stanno cercando di raggiungere un accordo prima della pausa estiva, il che potrebbe voler dire fine luglio/inizio agosto, probabilmente in un vertice dal vivo.
Il cambio GBP/USD sale dello 0,2% a 1,2379, restando a poco più del minimo di tre settimane, tra i timori per la Brexit in quanto ci sono stati pochi progressi nelle discussioni commerciali con l’Europa.