Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro scende negli scambi della mattinata europea di questo venerdì, con l’attenzione ancora focalizzata sull’assenza di un nuovo pacchetto di aiuti per far riprendere l’economia statunitense dal danno causato dall’epidemia di coronavirus.
Alle 2:50 ET (06:50 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 93,235, avviandosi a proseguire le sue sette settimane di calo. Il cambio USD/JPY va giù dello 0,1% a 106,84, la coppia GBP/USD è invariata a 1,3062 ed il cambio EUR/USD è stabile a 1,1812, in attesa dei dati sul PIL della zona euro del secondo trimestre, previsti nel corso della giornata.
Gli Stati Uniti ieri hanno reso noto che il numero di richieste di sussidio di disoccupazione nell’ultima settimana è sceso sotto il livello di un milione per la prima volta dallo scoppio dell’epidemia di COVID-19.
Ma la notizia è stata eclissata dalla dura realtà degli oltre 30 milioni di americani senza lavoro, nonché dalla sospensione delle trattative sulle ultime misure di stimolo statunitensi, con il Senato che ha chiuso la sessione ieri.
E questo suggerisce che la lotta per un nuovo pacchetto probabilmente si trascinerà fino a settembre, avvicinandosi pericolosamente al periodo in cui Washington chiuderà le elezioni nazionali.
Allo stesso tempo, gli Stati Uniti dovranno affrontare un autunno “raccapricciante”, con un ulteriore aumento del numero di casi di coronavirus, secondo quanto ha riferito ieri a Politico un epidemiologo della Yale School of Medicine.
“L’autunno potrebbe essere incredibilmente raccapricciante”, ha affermato Gregg Gonsalves, asserendo che la gestione della pandemia da parte della Casa Bianca nelle ultime settimane ha lasciato gli USA nelle stesse condizioni di protezione in cui si trovavano a giugno.
La pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio USA, alle 8:30 ET (12:30 GMT), sarà seguita con attenzione ed il dato dovrebbe essere aumentato a luglio, anche se non sarà neanche lontanamente vicino ai balzi di maggio e giugno.
Oxford Economics ha notato, in un tweet, che il suo indice sulla ripresa USA è sceso nell’ultima settimana di luglio, con cali della domanda, della sanità e della mobilità che hanno controbilanciato i modesti miglioramenti di mercati finanziari, produzione ed occupazione.
“L’adrenalina delle riaperture si è chiaramente ridotta, con l’indice sceso cinque volte nelle ultime otto settimane. È evidente che l’economia non farà ulteriori passi in avanti reali verso la ripresa fino a quando non si troverà una soluzione medica alla pandemia”, scrive il gruppo di previsioni globale.
Intanto, la lira turca testa ancora nuovi minimi storici nei primi scambi, sulla scia delle notizie dell’aumento dello scontro tra navi militari turche e greche ieri. Alle 3 ET, la lira si attesta a 7,3613 contro il dollaro.