Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro si indebolisce negli scambi della mattinata europea di questo martedì, i battibecchi politici su un piano di aiuti USA e le prospettive economiche cupe tengono gli investitori lontani dalla valuta.
Alle 2:50 ET (06:50 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 93,442.
Intanto, il cambio USD/JPY sale dello 0,1% a 106,05, la coppia GBP/USD va su dello 0,1% a 1,3078, mentre il cambio EUR/USD è in salita dello 0,1% a 1,1775.
Dopo il mese peggiore di un decennio a luglio, il dollaro ha registrato dei rialzi ieri, grazie ai dati manifatturieri migliori del previsto, ma questa positività ha avuto breve durata.
Pesa infatti fortemente l’incapacità dei legislatori USA di raggiungere un accordo su un nuovo piano di aiuti per il coronavirus, riducendo l’ottimismo per una ripresa prolungata. La situazione contrasta con il recente accordo raggiunto in Europa su un fondo per la ripresa da 750 miliardi di euro.
A peggiorare i problemi del dollaro contribuisce la riduzione del rendimento dei bond governativi tra UE ed USA.
“Le radici del ciclo di deprezzamento dell’USD ora in atto risiedono nella brusca compressione dei differenziali di rendimento precedentemente favorevoli alla valuta… Da questo punto di vista, potrebbe esserci ancora molta debolezza dell’USD in arrivo”, avvertono gli analisti di National Australia Bank in una nota riportata da Reuters.
Detto questo, non è solo contro le valute più rischiose che il dollaro sta perdendo terreno.
Anche lo yen ed il franco svizzero sono saliti contro il biglietto verde in termini di posizionamento, scrivono in una nota gli analisti di ING. “Ciò può essere letto come ulteriore prova del fatto che gli investitori nutrono sempre meno interesse nel comprare il dollaro come asset rifugio rispetto alle alternative a minore rendimento”.
“E questo sembra essere soprattutto una conseguenza dei crescenti peculiari rischi che il dollaro deve affrontare sul fronte domestico, con il peggioramento del quadro dei contagi da Covid-19 che continua a far posticipare le riaperture a molti stati; anzi, suggerisce che ci sono maggiori restrizioni all’orizzonte. Fa sorgere inoltre ulteriori dubbi circa la prospettiva di una rapida ripresa economica”, aggiunge ING.