Investing.com – L’euro è salito al livello più alto degli ultimi sette mesi contro lo yen questo giovedì; la moneta unica è spinta dalle aspettative di un ulteriore allentamento della Banca del Giappone e dalle speranze che l’accordo sulla Grecia sia vicino.
Nella tarda mattinata degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 106,58, il massimo dal 27 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 106,37, in salita dello 0,47%.
Supporto a 105,70, minimo della seduta e resistenza a 107,64, massimo del 26 aprile.
L’euro ha trovato il supporto dai dati incoraggianti provenienti da Cina e zona euro.
L’indice PMI manifatturiero tedesco ha segnato 46,8 a novembre, in salita rispetto al 46 di ottobre, superando le previsioni di una lettura di 45,9.
L’indice PMI tedesco relativo ai servizi è salito a 48,0, contro le aspettative di una lettura di 48,5.
L’indice PMI manifatturiero della zona euro è salito a 46,2 questo mese, dai 45,4 di ottobre, sopra il livello di una lettura di 45,6.
Tuttavia l’indice PMI del settore terziario della zona euro è sceso a 45,7 dai 46 di ottobre, contro le aspettative di una lettura a 46,1.
I dati seguono quelli che hanno mostrato che l’indice cinese PMI di HSBC, il primo indicatore dell’attività industriale del paese, ha segnato +50,4 a novembre da una lettura di 49,5 ad ottobre.
L’euro si è rafforzato dopo che la Cancelliera
Tedesca Angela Merkel ha affermato che un accordo per sbloccare i fondi alla Grecia sarà ancora possibile nel corso del vertice di lunedì.
I dialoghi tra i ministri delle finanze della zona euro e il Fondo Monetario Internazionale si sono conclusi senza trovare un accordo su come ridurre il debito della Grecia a livelli sostenibili.
La Spagna ha collocato con successo 3,38 miliardi di euro in bond a 3 e 5 anni, con rendimenti medi inferiori ai precedenti, allentando al pressione sulla richiesta di salvataggio da parte di Madrid.
Lo yen è rimasto sotto pressione in attesa delle elezioni del 16 dicembre che vedono favorito il partito di opposizione che ha chiesto una politica più aggressiva da parte della BoJ a sostegno della crescita.
Sullo yen hanno pesato inoltre i dati ufficiali rilasciati ieri che hanno mostrato che le esportazioni sono scese per il quinto mese ad ottobre, in calo del 6,5% su base annua, portando il deficit commerciale a 549 miliardi.
L’euro è salito ai massimi della seduta contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,31% a 1,2868 ed EUR/GBP in salita dello 0,32% a 0,8067.
I volumi di oggi si prevedono piuttosto contenuti , con i mercati USA chiusi per la Festa del Ringraziamento.
Nella tarda mattinata degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 106,58, il massimo dal 27 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 106,37, in salita dello 0,47%.
Supporto a 105,70, minimo della seduta e resistenza a 107,64, massimo del 26 aprile.
L’euro ha trovato il supporto dai dati incoraggianti provenienti da Cina e zona euro.
L’indice PMI manifatturiero tedesco ha segnato 46,8 a novembre, in salita rispetto al 46 di ottobre, superando le previsioni di una lettura di 45,9.
L’indice PMI tedesco relativo ai servizi è salito a 48,0, contro le aspettative di una lettura di 48,5.
L’indice PMI manifatturiero della zona euro è salito a 46,2 questo mese, dai 45,4 di ottobre, sopra il livello di una lettura di 45,6.
Tuttavia l’indice PMI del settore terziario della zona euro è sceso a 45,7 dai 46 di ottobre, contro le aspettative di una lettura a 46,1.
I dati seguono quelli che hanno mostrato che l’indice cinese PMI di HSBC, il primo indicatore dell’attività industriale del paese, ha segnato +50,4 a novembre da una lettura di 49,5 ad ottobre.
L’euro si è rafforzato dopo che la Cancelliera
Tedesca Angela Merkel ha affermato che un accordo per sbloccare i fondi alla Grecia sarà ancora possibile nel corso del vertice di lunedì.
I dialoghi tra i ministri delle finanze della zona euro e il Fondo Monetario Internazionale si sono conclusi senza trovare un accordo su come ridurre il debito della Grecia a livelli sostenibili.
La Spagna ha collocato con successo 3,38 miliardi di euro in bond a 3 e 5 anni, con rendimenti medi inferiori ai precedenti, allentando al pressione sulla richiesta di salvataggio da parte di Madrid.
Lo yen è rimasto sotto pressione in attesa delle elezioni del 16 dicembre che vedono favorito il partito di opposizione che ha chiesto una politica più aggressiva da parte della BoJ a sostegno della crescita.
Sullo yen hanno pesato inoltre i dati ufficiali rilasciati ieri che hanno mostrato che le esportazioni sono scese per il quinto mese ad ottobre, in calo del 6,5% su base annua, portando il deficit commerciale a 549 miliardi.
L’euro è salito ai massimi della seduta contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,31% a 1,2868 ed EUR/GBP in salita dello 0,32% a 0,8067.
I volumi di oggi si prevedono piuttosto contenuti , con i mercati USA chiusi per la Festa del Ringraziamento.