Investing.com – L’euro è in calo contro il dollaro ed è misco contro le principali controparti oggi, nella speculazione di un imminente downgrade della Francia e nei timori per la crisi del debito nella zona euro.
Nella tarda mattinata degli scambi europei l’euro ha tagliato i guadagni contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,06% a 1,3056, in calo dal massimo della sessione precedente di 1,3119.
I volumi degli scambi sono stati ridotti in molti mercati asiatici in vista del fine settimana di vacanza di Natale, molti traders hanno chiuso e bloccato i profitti prima della fine dell’anno, mentre pesa il timore per un downgrade di massa nella zona euro.
La moneta unica è andata sotto pressione dopo che la Banca centrale europea non è riuscita a convincere che il suo prestito triennale senza precedenti di 489,19 miliardi di euro avrebbe migliorato le prospettive delle banche della zona euro, allentando la morsa della crisi del debito.
La forte domanda di prestiti a tre anni da 523 banche europee indica la vasta scala del problema del debito nella zona euro.
I dati ufficiali hanno mostrato in precedenza che il prodotto interno lordo del Regno Unito è aumentato dello 0,6% nel terzo trimestre, contro le attese per un aumento dello 0,5%.
Il rapporto ha fatto seguito ai dati che hanno mostrato che il deficit del Regno Unito si è ampliato inaspettatamente nel terzo trimestre al suo livello più alto mai registrato, toccando 15,2 miliardi da un disavanzo di 7,4 miliardi del trimestre precedente.
La moneta unica salita o nei confronti dello yen e del franco svizzero, con EUR/JPY su dello 0,13% a 101,987 e EUR/CHF su dello 0,14% 1,2227.
Nel suo rapporto mensile, la BOJ ha avvertito che la ripresa del Paese è in stallo poiché il sentimento del mercato ha risentito negativamente di una domanda di esportazioni più debole.
Intanto il governo del Giappone ha abbassato le sue previsioni reali del prodotto interno lordo ad una contrazione dello 0,1%, contro una precedente previsione di crescita dello 0,5%, a causa di uno yen forte e gli effetti della crisi del debito sovrano della zona euro sulle esportazioni giapponesi.
L’euro è sceso contro le controparti cugini canadesi, australiane e neozelandesi, con EUR/CAD giù dello 0,13% a 1,3378, EUR/AUD in calo dello 0,20% a 1,2887 e EUR/NZD giù dello 0,18% a 1,6891.
In Nuova Zelanda stamane i dati ufficiali hanno mostrato il PIL del paese è cresciuto dello 0,8% nel terzo trimestre, contro una previsione di aumento dello 0,6%. Il PIL era cresciuto dello 0,1% nel trimestre precedente.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno il report settimanale sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, nonché i dati rivisti su PIL del terzo trimestre. L'Università del Michigan rilascerà inoltre i dati rivisti sulla fiducia dei consumatori e le aspettative di inflazione.
Nella tarda mattinata degli scambi europei l’euro ha tagliato i guadagni contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,06% a 1,3056, in calo dal massimo della sessione precedente di 1,3119.
I volumi degli scambi sono stati ridotti in molti mercati asiatici in vista del fine settimana di vacanza di Natale, molti traders hanno chiuso e bloccato i profitti prima della fine dell’anno, mentre pesa il timore per un downgrade di massa nella zona euro.
La moneta unica è andata sotto pressione dopo che la Banca centrale europea non è riuscita a convincere che il suo prestito triennale senza precedenti di 489,19 miliardi di euro avrebbe migliorato le prospettive delle banche della zona euro, allentando la morsa della crisi del debito.
La forte domanda di prestiti a tre anni da 523 banche europee indica la vasta scala del problema del debito nella zona euro.
I dati ufficiali hanno mostrato in precedenza che il prodotto interno lordo del Regno Unito è aumentato dello 0,6% nel terzo trimestre, contro le attese per un aumento dello 0,5%.
Il rapporto ha fatto seguito ai dati che hanno mostrato che il deficit del Regno Unito si è ampliato inaspettatamente nel terzo trimestre al suo livello più alto mai registrato, toccando 15,2 miliardi da un disavanzo di 7,4 miliardi del trimestre precedente.
La moneta unica salita o nei confronti dello yen e del franco svizzero, con EUR/JPY su dello 0,13% a 101,987 e EUR/CHF su dello 0,14% 1,2227.
Nel suo rapporto mensile, la BOJ ha avvertito che la ripresa del Paese è in stallo poiché il sentimento del mercato ha risentito negativamente di una domanda di esportazioni più debole.
Intanto il governo del Giappone ha abbassato le sue previsioni reali del prodotto interno lordo ad una contrazione dello 0,1%, contro una precedente previsione di crescita dello 0,5%, a causa di uno yen forte e gli effetti della crisi del debito sovrano della zona euro sulle esportazioni giapponesi.
L’euro è sceso contro le controparti cugini canadesi, australiane e neozelandesi, con EUR/CAD giù dello 0,13% a 1,3378, EUR/AUD in calo dello 0,20% a 1,2887 e EUR/NZD giù dello 0,18% a 1,6891.
In Nuova Zelanda stamane i dati ufficiali hanno mostrato il PIL del paese è cresciuto dello 0,8% nel terzo trimestre, contro una previsione di aumento dello 0,6%. Il PIL era cresciuto dello 0,1% nel trimestre precedente.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno il report settimanale sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, nonché i dati rivisti su PIL del terzo trimestre. L'Università del Michigan rilascerà inoltre i dati rivisti sulla fiducia dei consumatori e le aspettative di inflazione.