Investing.com - L’euro è rimasto in calo oggi contro il dollaro statunitense, nell’incertezza sulla gestione della situazione della Grecia e nei timori sulla politica fiscale USA che continua a pesare sulla propensione al rischio.
Nel primo pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2912, il minimo dal 23 novembre; successivamente il cambio ha toccato 1,2896, in calo dello 0,36%.
Supporto a 1,2834, minimo del 22 novembre e resistenza a 1,2982, massimo del 1° novembre.
Nonostante i creditori internazionali si siano accordati su un piano che ridurrà il debito greco e permetterà al paese di assicurarsi la prossima tranche di aiuti, lo scetticismo dei mercati è aumentato per via della mancanza di dettagli su come Atene implementerà le riforme necessarie ha colpito il sentimento del rischio.
Intanto, gli investitori hanno continuato a monitorare gli sviluppi sul cosiddetto “precipizio fiscale”, circa 600 miliardi di dollari in aumenti di tasse e tagli alla spesa pubblica, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
Il sentimento è peggiorato ulteriormente dopo che il leader della maggioranza al Senato Harry Reid si è detto frustrato dalla mancanza di progressi nella impasse fiscale di Washington.
L’euro è in calo contro la sterlina, con EUR/GBP che segna -0,07% a 0,8072.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sulla vendita di case nuove, nonché i dati del governo sulle scorte di greggio.
Nel primo pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2912, il minimo dal 23 novembre; successivamente il cambio ha toccato 1,2896, in calo dello 0,36%.
Supporto a 1,2834, minimo del 22 novembre e resistenza a 1,2982, massimo del 1° novembre.
Nonostante i creditori internazionali si siano accordati su un piano che ridurrà il debito greco e permetterà al paese di assicurarsi la prossima tranche di aiuti, lo scetticismo dei mercati è aumentato per via della mancanza di dettagli su come Atene implementerà le riforme necessarie ha colpito il sentimento del rischio.
Intanto, gli investitori hanno continuato a monitorare gli sviluppi sul cosiddetto “precipizio fiscale”, circa 600 miliardi di dollari in aumenti di tasse e tagli alla spesa pubblica, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
Il sentimento è peggiorato ulteriormente dopo che il leader della maggioranza al Senato Harry Reid si è detto frustrato dalla mancanza di progressi nella impasse fiscale di Washington.
L’euro è in calo contro la sterlina, con EUR/GBP che segna -0,07% a 0,8072.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sulla vendita di case nuove, nonché i dati del governo sulle scorte di greggio.