MILANO (Reuters) - L'economia italiana crescerà al ritmo di 1,2% quest'anno e di 1,1% il prossimo secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che ha rivisto al ribasso la propria stima per il 2018 dall'1,4% ipotizzato a fine maggio, alla vigilia della formazione del governo a trazione Lega-M5s.
Attraverso l''Interim Economic Outlook' diffuso oggi, l'Ocse si allinea così ad altri previsori privati e istituzionali, come il Fondo monetario internazionale e la Commissione Ue, che hanno recentemente rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita.
"E' probabile per l'Italia una crescita più debole, con l'incertezza sulle scelte politiche, tassi di interesse più elevati e un rallentamento nella creazione di posti di lavoro che zavorrano la spesa delle famiglie", si legge nel report.
Il rallentamento della crescita, prospettiva condivisa dallo stesso ministro dell'Economia Giovanni Tria, riduce i margini di movimento sui conti pubblici.
E con l'avvicinarsi della data del 27 settembre -- entro cui il governo presenterà la nota di aggiornamento al Def con il nuovo quadro macroeconomico e di finanza pubblica -- stanno emergendo tensioni nel governo.
Da un lato Lega e M5s, a caccia di risorse per attuare le promesse elettorali, dall'altro Tria che intende rispettare gli impegni presi con la Ue.
Secondo quanto riferito nei giorni scorsi a Reuters da una fonte, Lega e M5S spingono per alzare l'asticella del deficit/Pil a 2-2,5%, mentre Tria, d'intesa con la Ue, vuole ridurre il deficit strutturale, impegno che richiede un deficit nominale all'1,6% del Pil o poco sopra.
RIVISTE AL RIBASSO STIME CRESCITA ZONA EURO
L'Organizzazione con sede a Parigi ha rivisto al ribasso anche le stime di crescita della zona euro, portandole per quest'anno a 2% da 2,2% di maggio e per il prossimo anno a 1,9% da 2,1%.
Parlando dei Paesi zona euro l'Ocse cita ancora l'Italia, dicendo che "il recente aumento degli spread di rischio sui titoli di Stato italiani e il calo dei prezzi dei titoli delle banche offrono una dimostrazione del ritmo al quale possono riemergere le prolungate vulnerabilità nella zona euro".
Ritoccate al ribasso intanto le previsioni per la Germania -- per l'anno in corso a 1,9% da 2,1% e per l'anno prossimo a 1,8% da 2,1% -- e per la Francia (per il 2018 1,6% da 1,9% e per il 2019 a 1,8% da 1,9%).
Analogo trend ha riguardato anche la Gran Bretagna: l'Ocse vede il Pil 2018 in calo a 1,3% dal 1,4% e per il 2019 a 1,2% da 1,3%.
Confermata invece la previsione di crescita per gli Stati Uniti relativa all'anno in corso (resta a 2,9%) mentre è stata tagliata quella dell'anno prossimo (passata a 2,7% dal precedente 2,8%).