Investing.com – La sterlina è scesa contro il dollaro questo mercoledì, in seguito al rilascio dei verbali del vertice della Banca di Inghilterra di novembre, che hanno mostrato che i policy makers sono divisi sullo stimolo monetario, mentre un secondo report ha mostrato che i prestiti del governo britannico sono aumentati più del previsto ad ottobre.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,5884, il massimo da lunedì; successivamente il cambio si è attestato a 1,5918, in calo dello 0,04%.
Supporto a 1,5834, il minimo del 16 novembre e resistenza a breve termine a 1,5935, massimo di martedì e di sette giorni.
I verbali della Banca d’Inghilterra hanno mostrato che un policy maker ha votato a favore di un ulteriore allentamento questo mese, chiedendo ulteriori 25 miliardi di sterline.
I verbali hanno mostrato inoltre che la ripresa economica nel Regno Unito ha risentito della crisi del debito in corso nella zona euro, dalle misure di austerity e dalla riluttanza delle banche a concedere prestiti.
L’ONS ha dichiarato che i prestiti del settore pubblico nel Regno Unito si sono attestati a 6,5 miliardi di sterline, in calo rispetto al dato rivisto di settembre di 9,9 miliardi, ma superiore alle aspettative di 4 miliardi di sterline.
Il sentimento dei mercati è rimasto ribassista, i dialoghi tra i ministri delle finanze della zona euro e il Fondo Monetario Internazionale si sono conclusi senza trovare un accordo su come ridurre il debito della Grecia a livelli sostenibili.
Il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha dichiarato che l’accordo è vicino ma di non sapere quando Atene riceverà la prossima tranche di aiuti. I dialoghi continueranno lunedì prossimo.
La sterlina è in salita contro l’euro, con EUR/GBP in calo dello 0,21%, a 0,8031.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione. I dati saranno rilasciati con un giorno di anticipo in vista della Festa del Ringraziamento.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,5884, il massimo da lunedì; successivamente il cambio si è attestato a 1,5918, in calo dello 0,04%.
Supporto a 1,5834, il minimo del 16 novembre e resistenza a breve termine a 1,5935, massimo di martedì e di sette giorni.
I verbali della Banca d’Inghilterra hanno mostrato che un policy maker ha votato a favore di un ulteriore allentamento questo mese, chiedendo ulteriori 25 miliardi di sterline.
I verbali hanno mostrato inoltre che la ripresa economica nel Regno Unito ha risentito della crisi del debito in corso nella zona euro, dalle misure di austerity e dalla riluttanza delle banche a concedere prestiti.
L’ONS ha dichiarato che i prestiti del settore pubblico nel Regno Unito si sono attestati a 6,5 miliardi di sterline, in calo rispetto al dato rivisto di settembre di 9,9 miliardi, ma superiore alle aspettative di 4 miliardi di sterline.
Il sentimento dei mercati è rimasto ribassista, i dialoghi tra i ministri delle finanze della zona euro e il Fondo Monetario Internazionale si sono conclusi senza trovare un accordo su come ridurre il debito della Grecia a livelli sostenibili.
Il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha dichiarato che l’accordo è vicino ma di non sapere quando Atene riceverà la prossima tranche di aiuti. I dialoghi continueranno lunedì prossimo.
La sterlina è in salita contro l’euro, con EUR/GBP in calo dello 0,21%, a 0,8031.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione. I dati saranno rilasciati con un giorno di anticipo in vista della Festa del Ringraziamento.