Investing.com - Il dollaro USA sale contro il cugino canadese questo mercoledì, riavvicinandosi al recente massimo di 11 anni e mezzo dopo gli ottimi dati sul settore immobiliare statunitense in vista della decisione di politica monetaria della Federal Reserve.
Il cambio USD/CAD segna 1,3779 nei primi scambi statunitensi, il massimo da lunedì; successivamente il cambio si è attestato a 1,3771, su dello 0,27%.
Supporto a 1,3668, il minimo di ieri e resistenza a 1,3781, il massimo di lunedì e di 11 anni e mezzo.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che le nuove costruzioni sono schizzate del 10,5% a 1,173 milioni di unità il mese scorso dal totale di 1,062 milioni di unità di ottobre. Gli analisti avevano previsto un aumento del 6,6% a 1,135 milioni di unità.
Intanto, il numero delle concessioni edilizie è aumentato dell’11,0% a 1,289 milioni di unità dal totale di ottobre di 1,161 milioni di unità, ben al di sopra del calo dell’1,0% a 1,150 milioni di unità previsto dagli analisti.
Gli investitori prevedono che la banca centrale USA aumenterà i tassi di interesse per la prima volta dal giugno del 2006 oggi a conclusione del vertice.
Un aumento dei tassi di interesse farebbe crescere l’appeal del biglietto verde per i traders alla ricerca di investimenti ad alto rendimento a lungo termine, ma allo stesso tempo potrebbe scatenare un selloff del dollaro subito dopo la decisione.
Con l’aumento dei tassi che sembra ormai imminente, gli investitori si interrogano ora sulla tempistica dell’inasprimento della politica monetaria da parte della Fed nel 2016. La banca centrale ha spiegato che l’aumento dei tassi avverrà in modo graduale.
Il loonie scende contro l’euro, con la coppia EUR/CAD sale dello 0,21% a 1,5046.
Nella zona euro i dati hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo della zona euro è salito dello 0,2% il mese scorso, in salita da una stima preliminare dello 0,1%. L’inflazione della zona euro ha segnato un aumento dello 0,1% ad ottobre.
Per il ventiseiesimo mese consecutivo, il tasso risulta al di sotto dell’1%, ben al di sotto dell’obiettivo della Banca Centrale Europea di poco meno del 2%.
Il report ha seguito le dichiarazioni del gruppo di ricerche di mercato Markit secondo cui l’indice composito flash della produzione nella zona euro, che comprende sia l’attività del settore manifatturiero che quella del settore dei servizi, è sceso da 54,2 di novembre a 54,0 a dicembre, meno della lettura di 54,2 prevista.
Stamane, l’agenzia di ricerche di mercato Markit ha dichiarato che l’indice preliminare PMI per il settore manifatturiero tedesco è salito a 53,0 questo mese dalla lettura finale di 52,9 di novembre, mentre l’indice preliminare PMI per il settore dei servizi è sceso a 55,4 da 55,6.