ROMA (Reuters) - Il governo ha posto la questione di fiducia in Senato sul decreto che disciplina la ricapitalizzazione precauzionale di Mps (MI:BMPS) e di tutte le banche bisognose di sostegno pubblico.
Il voto è in calendario stasera, dopodiché il testo andrà alla Camera per essere convertito in legge entro il 21 febbraio, pena la decadenza.
Mps necessita di 8,8 miliardi in base al fabbisogno di capitale calcolato dalla Bce e la conversione forzosa in azioni di obbligazioni subordinate assicura 4,3 miliardi, il cosiddetto 'burden sharing'.
Il ministero dell'Economia metterà sul piatto i 4,5 miliardi residui più altri 2 miliardi per indennizzare i risparmiatori titolari di bond.
Il governo ha modificato il decreto durante l'esame a Palazzo madama accogliendo alcune richieste dell'Antitrust europeo.
Il rimborso agli investitori retail ora è ammesso solo se i titoli sono stati acquistati, in emissione o sul mercato secondario, prima che entrassero in vigore le più severe regole europee del bail in, il primo gennaio 2016. Inoltre il corrispettivo non può superare il prezzo d'acquisto dei bond.
Un'ulteriore correzione fa sì che lo Stato acquisterà le nuove azioni Mps con uno sconto del 25% e avrà pertanto un'adeguata remunerazione.
Attraverso due emendamenti i senatori garantiscono alle banche di credito cooperativo la piena trasformabilità in crediti d'imposta delle Dta, le imposte differite attive. Viene poi sancito che il pagamento del canone dovuto a fronte delle Dta decorre dal 2016 anziché dal 2015.
Passa ma in versione soft la proposta di pubblicare una lista dei grandi debitori delle banche in crisi. Un emendamento approvato in commissione Finanze obbliga l'esecutivo a presentare in Parlamento una relazione periodica con i semplici profili di rischio, senza nomi. Per entrare nella categoria il debito deve superare l'1% del patrimonio netto della banca.
Novità su Banca Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti, le quattro banche finite in risoluzione a fine 2015. Il diritto alla compensazione per le obbligazioni azzerate è esteso al coniuge more uxorio, al convivente e ai parenti fino al secondo grado. Dal tetto massimo di patrimonio (100.000 euro) superato il quale non è ammesso alcun rimborso è escluso il valore dei titoli azzerati.