Investing.com – USA , dall’economista e Premio Nobel Nouriel Roubinì giungono esplicite critiche alle decisioni in materia di fiscal cliff adottate da Washington.
A parere dell’illustre economista, l’accordo raggiunto in extremis per evitare i deleteri effetti dei tagli alla spesa contemporanei ad un aumento delle imposte, non è affatto sufficiente e, in mancanza di sostanziali modifiche, il tracollo dell’economia Statunitense è semplicemente rimandato.
Si sarebbe solo guadagnato del tempo, insomma, senza porre un effettivo rimedio alla situazione.
L'andamento del debito pubblico di Washington appare fuori controllo, il suo tetto massimo ha visto necessari e continui innalzamenti al fine di evitare il default tecnico del paese e, in assenza di sostanziali tagli alla spesa, subirà velocemente ulteriori incrementi sino al punto di non ritorno.
L’economista è del parere che nel 2013 a causa di più fattori concomitanti anche negli States si ritornerà a parlare di consolidamento fiscale, innescando uno scontro ancora più acceso che nel passato, fra Democratici e Repubblicani.
In quel caso, la disputa potrebbe provocare uno stallo dell’economia Statunitense che, se si sommasse ad un ulteriore peggioramento della situazione Europea, potrebbe portare gli USA, anche alla recessione.
Per gli Stati Uniti, e non solo per loro, l’incubo del dirupo fiscale è quindi, secondo Roubinì, tutt’altro che svanito.
A parere dell’illustre economista, l’accordo raggiunto in extremis per evitare i deleteri effetti dei tagli alla spesa contemporanei ad un aumento delle imposte, non è affatto sufficiente e, in mancanza di sostanziali modifiche, il tracollo dell’economia Statunitense è semplicemente rimandato.
Si sarebbe solo guadagnato del tempo, insomma, senza porre un effettivo rimedio alla situazione.
L'andamento del debito pubblico di Washington appare fuori controllo, il suo tetto massimo ha visto necessari e continui innalzamenti al fine di evitare il default tecnico del paese e, in assenza di sostanziali tagli alla spesa, subirà velocemente ulteriori incrementi sino al punto di non ritorno.
L’economista è del parere che nel 2013 a causa di più fattori concomitanti anche negli States si ritornerà a parlare di consolidamento fiscale, innescando uno scontro ancora più acceso che nel passato, fra Democratici e Repubblicani.
In quel caso, la disputa potrebbe provocare uno stallo dell’economia Statunitense che, se si sommasse ad un ulteriore peggioramento della situazione Europea, potrebbe portare gli USA, anche alla recessione.
Per gli Stati Uniti, e non solo per loro, l’incubo del dirupo fiscale è quindi, secondo Roubinì, tutt’altro che svanito.