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Forex - USD/JPY previsione settimanale: 3 - 7 dicembre

Pubblicato 02.12.2012, 12:04
USD/JPY
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Investing.com – Il dollaro ha chiuse la settimana vicino al massimo di sette mesi contro lo yen questo venerdì, con le aspettative di un ulteriore allentamento da parte della Banca del Giappone che hanno pesato sulla domanda di yen.

Il cambio USD/JPY ha toccato 82,74 questo venerdì, il massimo dal 22 novembre; successivamente il cambio si è attestato a 82,45, alla chiusura degli scambi di venerdì, su dello 0,14% sulla settimana.

Supporto a 81,90, minimo di giovedì e resistenza a 82,82 massimo del 20 novembre e di sette mesi.

Lo yen è rimasto sotto pressione, nelle aspettative che le prossime elezioni del 16 dicembre risulteranno in un aumento della pressione politica sulla banca del Giappone affinché implementi una politica si stimolo monetario più aggressiva.

Venerdì il leader dell’opposizione Shinzo Abe, favorite alle prossime elezioni come nuovo Primo Ministro, ha confermato la sua posizione in favore di ulteriori allentamenti per la Banca del Giappone a sostegno della crescita.

Il biglietto verde ha taglaito i guadagni contro lo yen, dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che la spesa dei consumatori USA è scesa dello 0,2% ad ottobre, ma le perdite sono state limitate, poiché gran parte del calo è stata attribuita alle interruzioni causate dell’Uragano Sandy.

Intanto i mercati continuano a seguire i negoziati in corso tra Democratici e Repubblicani, per evitare il round di tagli alla spesa pubblica e di aumenti delle tasse che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, se i decisori non riusciranno a trovare un accordo sulla riduzione del deficit di bilancio.

Il Portavoce della Camera John Boehner ha dichiarato giovedì che ci sono stati pochi progressi nelle trattative, ma il leader della maggioranza del Senato ha dichiarato di ritenere che il Congresso potrà finalizzare un accordo per fine anno.

Intanto lo yen si è avvicinato al minimo di sette mesi contro l’euro questo venerdì.

La moneta unica ha trovato il supporto dopo che il Parlamento tedesco ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia con una grande maggioranza.

Tuttavia, i timori per le previsioni economiche per la zona euro continuano a pesare dopo i dati ufficiali di venerdì che hanno mostrato un brusco calo delle vendite al dettaglio tedesche ad ottobre, mentre un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione nella zona euro ha toccato un record dell’11,7% ad ottobre.

Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati USA sull’occupazioni non agricola, che saranno rilasciati venerdì, nel tentativo di valutare la forza della ripresa economica del paese.
Ci sarà attesa per un discorso per il presidente della Banca del Giappone.

Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta martedì in quanto non sono previsti eventi rilevanti in questa giornata.

Lunedì 3 dicembre

Il Governatore della Banca del Giappone, Masaaki Shirakawa, terrà un intervento durante un evento a Parigi; le sue dichiarazioni saranno strettamente seguite per avere indicazioni sulla possibile direzione della politica monetaria.

Nel corso della giornata l’ISM ( Institute of Supply Management) rilascerà un report sulla crescita del settore manifatturiero negli USA.

Mercoledì 5 dicembre

Gli Stati Uniti rilasceranno il report ADP sull’occupazione non agricola, insieme ai dati ufficiali sugli ordinativi industriali e sulle scorte di greggio. Inoltre, l’ISM produrrà un report sull’attività del settore dei servizi.

Giovedì 6 dicembre

Gli Stati Uniti produrranno un report sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.

Venerdì 7 dicembre

Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali relativi all’occupazione non agricola, il principale indicatore della creazione di nuovi posti di lavoro, nonché i dati sul tasso di disoccupazione. Inoltre, l’Università del Michigan rilascerà i dati preliminari sul sentimento dei consumatori, un indicatore chiave dello stato di salute dell’economia.

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