Investing.com - Lo yen ha perso terreno nei confronti dell'euro nella giornata di lunedì, per l’aumento della propensione al rischio nella possibilità di un ulteriore intervento da parte del Gruppo dei sette paesi o del Ministero delle Finanze Giapponese per indebolire la valuta.
Il cambio EUR/JPY ha raggiunto il massimo giornaliero di 115,18 durante la mattinata di scambi europei, coppia successivamente consolidandosi a 115,07, guadagnando lo 0,71%.
Supporto a 111,94, minimo del 15 marzo e resistenza a 115,98, massimo del 4 marzo e di 10 mesi.
Lo yen si è sostanzialmente indebolito venerdì, in seguito del primo intervento coordinato dal 2000 tra il Ministero giapponese delle Finanze e il G-7. L’intervento sui mercati valutari è stato un tentativo di arginare guadagni dello yen a seguito del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo.
Il sentimento è stato sostenuto anche dalle dichiarazioni delle autorità giapponesi riguardo i progressi in corso nel raffreddamento dei reattori danneggiati della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
Tuttavia, i prezzi del petrolio sono saliti lunedì per l'azione militare in corso in Libia e le tensioni in Medio Oriente che hanno scatenato nuovi timori su un’eventuale interruzione delle forniture.
Lo yen è sceso contro il dollaro USA, con USD/JPY in aumento dello 0,82% a 81,23.
Venerdì scorso, il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ha ribadito la sua recente presa di posizione in materia di inflazione, dichiarando che la banca era "estremamente attenta" ad ancorare le aspettative di inflazione.
Il cambio EUR/JPY ha raggiunto il massimo giornaliero di 115,18 durante la mattinata di scambi europei, coppia successivamente consolidandosi a 115,07, guadagnando lo 0,71%.
Supporto a 111,94, minimo del 15 marzo e resistenza a 115,98, massimo del 4 marzo e di 10 mesi.
Lo yen si è sostanzialmente indebolito venerdì, in seguito del primo intervento coordinato dal 2000 tra il Ministero giapponese delle Finanze e il G-7. L’intervento sui mercati valutari è stato un tentativo di arginare guadagni dello yen a seguito del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo.
Il sentimento è stato sostenuto anche dalle dichiarazioni delle autorità giapponesi riguardo i progressi in corso nel raffreddamento dei reattori danneggiati della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
Tuttavia, i prezzi del petrolio sono saliti lunedì per l'azione militare in corso in Libia e le tensioni in Medio Oriente che hanno scatenato nuovi timori su un’eventuale interruzione delle forniture.
Lo yen è sceso contro il dollaro USA, con USD/JPY in aumento dello 0,82% a 81,23.
Venerdì scorso, il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ha ribadito la sua recente presa di posizione in materia di inflazione, dichiarando che la banca era "estremamente attenta" ad ancorare le aspettative di inflazione.