NEW YORK (Reuters) - Il dollaro tiene sui massimi da 29 mesi sostenuto dalle prospettive positive per l'economia Usa.
Con il taglio dei tassi in Australia, il Pmi in Europa ai minimi da sette anni e i dati deboli giunti dal Giappone, gli acquisti si concentrano sul biglietto verde che ha messo a segno la sua miglior performance trimestrale dal giugno 2018.
Anche l'inflazione tedesca a settembre è salita meno del previsto, suggerendo che la situazione sembra non cambiare nonostante le ingenti misure varate il mese scorso dalla Bce per aiutare la ripresa.
L'indice del biglietto verde rispetto alle prime sei controparti commerciali sale intanto di circa 0,2%, portandosi a 99,58, record da maggio 2017 (DXY). Prossimo target a 103,82, massimo dal gennaio 2017.
La debolezza degli indicatori non è confinata all'Europa con la fiducia degli imprenditori manifatturieri giapponesi ai minimi da sei anni nel terzo trimestre, secondo il rapporto Tankan diffuso dalla Banca nazionale del Giappone.
Occhi ora ai dati di settembre sul comparto manifatturiero Usa e le vendite di auto in arrivo nel primo pomeriggio, che potrebbero confermare il trend positivo dell'economia statunitense e spingere ulteriormente il dollaro.