SIDNEY, 7 marzo (Reuters) - Il dollaro resta in una situazione di generale debolezza nei confronti delle principali valute, sull'onda lunga del dato sul mercato del lavoro Usa di venerdì scorso, che ha mostrato un incremento solo modesto del numero degli occupati in febbraio, pur con un tasso di disoccupazione sceso ai minimi da quasi due anni.
D'altra parte l'euro resta supportato dalle apsettative di un rialzo dei tassi europei già il mese prossimo, con quotazioni che nel fine settimana hanno, seppur brevemente, sorpassato quota 1,40 sul dollaro, per la prima volta dallo scorso 8 novembre.
"Il mercato si era preparato per un dato Usa eccezionale ma quello che ha avuto sono stati numeri solidi, ma non da perdere la testa: sempre dati buoni, ma forse un po' deludenti rispetto all'esaltazione della vigilia" commenta lo strategist di Rbc Dominion Securities David Watt.
Gli operatori vedono un forte miglioramento sul fronte occupazionale come requisito fondamentale affinchè la Fed possa rivedere la propria impostazione espansiva, a fronte di una Bce invece già pronta a muoversi, davanti ai primi segnali concreti di risveglio dell'inflazione.
Alle 7,50 italiane l'euro-dollaro
Di fatto invariato rispetto alla chiusura di ieri il
dollaro/yen