Investing.com - Il prezzo dell’oro è stabile poco al di sotto del massimo di sette mesi negli scambi europei di questo mercoledì mattina, con gli investitori in fermento in attesa di eventi geopolitici legati al rischio che supportano la domanda di beni rifugio.
Sul Comex, i future dell’oro si attestano a 1.294,93 dollari l’oncia troy alle 2:55 ET (06:55 GMT). L’oro spot è scambiato a 1.292,40 dollari.
Il prezzo dell’oro ha segnato un aumento per la terza seduta consecutiva ieri dopo aver registrato il massimo dal 9 novembre di 1.298,80 dollari, mentre gli investitori scelgono gli investimenti rifugio in vista degli eventi potenzialmente rilevanti di questa settimana.
Sempre sul Comex, i future dell’argento scendono di 5,2 centesimi, o dello 0,3%, a 17,65 dollari l’oncia troy.
Nella seduta precedente, i future sono saliti a 17,74 dollari, un livello che non si registrava dal 25 aprile.
I trader seguiranno da vicino la testimonianza dell’ex direttore dell’FBI James Comey davanti alla Commissione Intelligence del Senato domani.
Gli investitori temono che il governo Trump possa essere ulteriormente danneggiato dalle eventuali rivelazioni che potrebbero emergere dalla testimonianza di Comey sul presunto coinvolgimento della Russia nelle elezioni statunitensi.
Gli operatori dei mercati sono cauti inoltre in vista delle elezioni britanniche, in agenda per domani.
Sebbene si preveda che il Primo Ministro Theresa May vinca a larga maggioranza le elezioni, una vittoria con un vantaggio minore potrebbe portare il paese in stallo politico a pochi giorni dalle trattative ufficiali con l’Unione Europea che avranno inizio il 19 giugno.
A incrementare la bassa propensione al rischio le tensioni in Medio Oriente, dove Arabia Saudita e altri tre stati arabi hanno interrotto i rapporti con il Qatar a inizio settimana, accusando il paese di supportare il terrorismo.
L’oro è spesso visto come un investimento alternativo in tempi di incertezza economica globale e un rifugio dal rischio finanziario.
Il metallo prezioso è sostenuto inoltre dal calo delle aspettative verso un aumento dei tassi più deciso da parte della Federal Reserve nel secondo semestre.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,52 negli scambi della mattinata londinese. Ieri l’indice è sceso a 96,46, il minimo dal 9 novembre.
Intanto, il platino scende dello 0,3% a 959,85 dollari, mentre il palladio è in salita dello 0,3% a 851,10 dollari l’oncia.
I future del rame vanno giù di 0,9 centesimi a 2,538 dollari la libbra.