Investing.com - Il dollaro riduce i guadagni contro le altre principali valute questo martedì, dopo la pubblicazione dei dati statunitensi deludenti che ha ridotto l’ottimismo per la forza dell’economia.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono scese dello 0,1% il mese scorso, meno dello 0,2% previsto.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili, sono scese dello 0,1% a febbraio, rispetto al calo dello 0,2% stimato.
In un secondo report si legge che l’indice dei prezzi alla produzione USA è sceso dello 0,2% il mese scorso, come previsto. Su base annua, i prezzi alla produzione sono rimasti stabili, contro le aspettative di un aumento dello 0,1%.
L’indice IPP core, che esclude gli alimentari e gli energetici, è rimasto invariato a febbraio, rispetto alle previsioni di un aumento dello 0,1%.
Sempre oggi, la Federal Reserve Bank di New York ha dichiarato che indice delle condizioni generali delle imprese è salito a 0,6 questo mese da -16,6 di febbraio. Gli analisti avevano previsto un aumento a -10,0 a marzo.
Il cambio USD/JPY crolla dell’1,01% a 112,68.
Lo yen è stato incoraggiato dalla decisione della Banca del Giappone di non apportare modifiche alla politica monetaria, come previsto, poiché sta valutando l’impatto economico della decisione di gennaio di adottare tassi di interesse negativi.
La BoJ ha mantenuto invariata la base monetaria da 80 mila miliardi di yen ed il tasso di interesse negativo di -0,1% applicato ad alcune riserve.
Tuttavia la banca ha notato l’indebolimento delle esportazioni e della produzione dovuto ad un calo della crescita nelle economie emergenti, indicando la possibilità di ulteriori stimoli in futuro.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,09% a 1,114, dopo essere precedentemente sceso a 1,1072.
Il dollaro sale contro la sterlina, con la coppia GBP/USD giù dello 0,88% a 1,4175 ed è in calo contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF giù dello 0,10% a 0,9863.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,81% a 0,7454 ed il cambio NZD/USD che scende dello 0,48% a 0,6644.
Nei verbali del vertice di politica monetaria della Reserve Bank of Australia rilasciati questa mattina si legge che secondo la banca l’inflazione bassa indica che non ci saranno nuovi tagli dei tassi di interesse ma che l’adozione di tassi di interesse negativi da parte delle altre banche centrali sta alimentando un clima di incertezza.
Dai verbali emerge inoltre che i policymaker hanno discusso molto della “performance economica a lungo termine della Cina e dei rischi per la crescita” del principale partner economico australiano.
Il cambio USD/CAD sale dello 0,83% a 1,3369.
Il loonie, legato alle materie prime, resta sotto pressione dal momento che il prezzo del greggio si è staccato dal massimo di tre mesi ieri, dopo le parole del ministro del petrolio iraniano Bijan Zanganeh secondo cui il suo paese non accetterà di congelare la produzione fino a quando non la avrà raddoppiata.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 96,56, staccandosi dal massimo di 96,91 segnato precedentemente.