Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo giovedì dopo la decisione della Federal Reserve di lasciare invariati i tassi di interesse, come previsto, senza fornire molte indicazioni sulle prossime decisioni di politica monetaria.
Il cambio USD/JPY crolla del 2,94% a 108,17, il minimo dal 18 aprile.
La Fed ha lasciato i tassi di interesse invariati vicino allo zero ieri e non ha fornito molte indicazioni sui futuri aumenti dei tassi.
Nella dichiarazione rilasciata a conclusione dei due giorni di vertice, si legge che la banca centrale statunitense continuerà a “seguire da vicino gli indicatori sull’inflazione e gli sviluppi economici e finanziari globali”.
Intanto, lo yen si è rafforzato poiché la Banca del Giappone ha lasciato il tasso di deposito a -0,1% e gli acquisti di stimolo a 80 mila miliardi di yen l’anno. Ha inoltre rinviato i dati previsti per raggiungere l’obiettivo di inflazione al 2%.
La decisione arriva sulla scia dei dati che hanno mostrato che i prezzi al consumo a marzo sono scesi al tasso più veloce degli ultimi tre anni e che i consumi delle famiglie si sono ridotti al tasso più veloce di un anno.
In vista del vertice, i mercati avevano previsto che la banca adottasse nuove misure di stimolo monetario.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,28% a 1,1355.
Stamane, dai dati ufficiali è emerso che il tasso di disoccupazione tedesco è rimasto invariato al 6,2% questo mese, in linea con le aspettative.
Il dollaro scende contro la sterlina e il franco svizzero, con la coppia GBP/USD su dello 0,31% a 1,4587 ed il cambio USD/CHF giù dello 0,35% a 0,9675.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,37% a 0,7627 ed il cambio NZD/USD che balza dell’1,06% a 0,6958.
Come previsto, la RBNZ ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse di riferimento al 2,25% a conclusione del vertice mensile sulla politica monetaria.
La banca centrale neozelandese ha dichiarato che la “politica monetaria resterà allentata” ed ha aggiunto che “ulteriori misure di allentamento potrebbero rendersi necessarie per garantire che l’inflazione media futura si avvicini alla metà del range fissato”.
Intanto, il cambio USD/CAD scende dello 0,29% ad un nuovo minimo di nove mesi di 1,2561 poiché l’aumento del prezzo del greggio continua a supportare la domanda del loonie, legato alla materia prima.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,66% a 93,77, il minimo dal 21 aprile.