Il dollaro si indebolisce, riflettori sul vertice Fed

Pubblicato 10.06.2020, 09:04
Aggiornato 10.06.2020, 09:13
© Reuters.
GBP/USD
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USD/JPY
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Di Peter Nurse

Investing.com - Il dollaro è più debole negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, con gli investitori cauti in vista dell’ultimo vertice della Federal Reserve.

Alle 3:05 ET (07:05 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 96,233, vicino a livelli che non si vedevano da marzo. Il cambio USD/JPY scende dello 0,3% a 107,44, mentre la coppia si attesta a 1,1347, su dello 0,1%.

La banca centrale USA concluderà i suoi due giorni di vertice nel corso della giornata e, sebbene non siano previsti cambiamenti di rilievo, potrebbe annunciare delle misure per ridurre il recente aumento del rendimento dei bond.

La maggior parte degli analisti sminuisce la possibilità che la Fed possa adottare il controllo della curva del rendimento per far scendere il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni, ma l’incertezza sull’esito del vertice potrebbe tenere il dollaro sotto pressione.

“Riteniamo che la Fed sia soddisfatta dal suo programma di QE illimitato, aperto e flessibile, e che non pensi di poter guadagnare molto annunciando un obiettivo di acquisto mensile”, affermano gli analisti di Danske Bank in una nota. “Non prevediamo che la Fed adotti il controllo sulla curva del rendimento”.

“La Fed può permettersi di aspettare sul controllo della curva del rendimento”, concorda Masafumi Yamamoto, esperto di strategie monetarie di Mizuho Securities a Tokyo, “perché l’economia USA ha passato la fase di crisi ed è appena entrata in quella di guarigione”.

Intanto, la coppia GBP/USD è scambiata a 1,2766, su dello 0,3%, non lontano dal massimo di tre mesi. È discutibile, comunque, quanto a lungo la sterlina possa mantenere questa forza, data l’incertezza sulle trattative commerciali per la Brexit con l’Unione Europea.

“La possibilità di estendere il periodo di transizione scadrà il 1° luglio e, malgrado i buoni motivi economici per concedere più tempo alle trattative sui rapporti permanenti (soprattutto ora che sia il Regno Unito che l’UE sono in recessione), non ci aspettiamo che il Regno Unito chieda una proroga”, afferma Danske Bank.

L’ipotesi della banca resta quella che le due parti possano raggiungere un semplice accordo sul libero scambio di beni (non servizi) prima di fine anno, ma il rischio di una Brexit senza accordo è aumentato.

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