Investing.com -- Il mercato dei titoli di Stato francesi ha subito un notevole stress in seguito alle elezioni europee del fine settimana, con lo spread OAT-Bund a 10 anni che si è allargato bruscamente di 7-8 punti base, raggiungendo i livelli più ampi dall'anno scorso. La tensione sul mercato obbligazionario non sorprende dopo che Standard & Poor's ha recentemente abbassato il rating sovrano della Francia a AA- da AA a causa delle preoccupazioni di bilancio. Il declassamento è stato influenzato dal deficit di bilancio del 5,5% del PIL, più ampio del previsto, che è stato attribuito alla debolezza della crescita e delle entrate.
Il governo di Macron era già alle prese con il consolidamento fiscale e ora si teme che un eventuale governo di raduno nazionale (RN) segua un approccio al consolidamento fiscale simile a quello di Trump, puntando a stimolare la crescita come mezzo per affrontare i problemi fiscali.
Il 19 giugno, gli economisti di ING prevedono che la Commissione europea possa avviare la procedura per deficit eccessivo nei confronti della Francia, il che potrebbe avere ripercussioni significative sull'euro. La risposta del prossimo governo francese a questa procedura sarà cruciale. Con gli ultimi sondaggi d'opinione che suggeriscono che il partito RN di Marine Le Pen potrebbe ottenere la maggior parte dei voti alle prossime elezioni del 30 giugno e 7 luglio, ma non la maggioranza assoluta, è probabile che l'attenzione si sposti sulle potenziali coalizioni e sulle loro implicazioni politiche.
Nell'attuale contesto, si prevede che l'euro avrà difficoltà a riprendersi e le previsioni indicano che si aggirerà intorno alla soglia di 1,07/08, soggetta a rischi di ribasso. Oggi l'attenzione si sposta sugli oratori della zona euro, tra cui il capo economista della Banca centrale europea Philip Lane, che parlerà alle 13:05 CET. Nonostante la riluttanza della BCE a impegnarsi in ulteriori misure di allentamento, con altri 31 punti base di allentamento già prezzati per quest'anno, la banca centrale potrebbe adottare una posizione ferma nel breve termine per mitigare il potenziale impatto dell'indebolimento dell'euro sul processo di disinflazione.
Il tasso di cambio EUR/USD sta affrontando una forte resistenza al livello di 1,0800, che riflette la risposta del mercato alla confluenza di incertezze politiche e fiscali in Francia.
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