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Rame in calo dell’1%, l’attenzione si sposta sul precipizio fiscale

Pubblicato 13.12.2012, 10:46
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Investing.com - I futures del rame sono al di sotto del massimo di sette settimane nella mattinata europea di questo giovedì, con i negoziati atti ad evitare l’incombente “precipizio fiscale” che continuano ad influenzare il sentimento dei mercati.



La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del rame con consegna a marzo a 3,682 dollari la libbra nella mattinata europea, in calo dello 0,9% sulla giornata.



I prezzi del rame sulla borsa di New York sono scesi dell’1,1% stamane, al minimo della seduta di 3,678 dollari la libbra. I futures del rame sono saliti ieri al massimo di sette settimane di 3,720 dollari la libbra.



Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza.



Il Portavoce della Camera John Boehner ha affermato che restano “importanti divergenze” con il Presidente Barack Obama sul tema del bilancio, mentre il Presidente della Fed Ben Bernanke ha avvertito che la Fed non ha la possibilità di “assorbire l’impatto totale del precipizio fiscale”.



Il Presidente Barack Obama ha recentemente dichiarato che qualsiasi soluzione dovrà includere dei tagli alla spesa pubblica ed un aumento delle tasse, tra cui un aumento delle tasse per i redditi più alti. I leader Repubblicani affermano di accettare tasse più alte per i redditi più alti ma di voler chiudere eventuali scappatoie o agevolazioni fiscali piuttosto che alzare le imposte.



Senza un accordo gli Stati Uniti potrebbero cadere in recessione e trascinare con sé gran parte del resto del mondo.



Il prezzo del rame rimane supportato dopo che la Federal Reserve ha dichiarato che continuerà con l’acquisto di 85 miliardi di dollari in titoli di stato ed obbligazioni per sostenere la ripresa economica.



La banca centrale statunitense ha inoltre dichiarato che i tassi di interesse resteranno prossimi allo zero fino a quando il tasso di inflazione sarà vicino all’obiettivo del 2% fissato dalla banca, e finché il tasso di disoccupazione negli USA non sarà sceso sotto il 6,5%.



Intanto nella zona euro i ministri delle finanze hanno raggiunto un accordo per la supervisione delle banche europee in vista del summit dell’Unione Europea.



Sul Comex, l’oro con consegna a febbraio perde l’1,1% a 1.699,25 dollari l’oncia troy, mentre l’argento con consegna a marzo ha segnato -2,5%, a 32,93 dollari l’oncia troy.

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