Di Alessandro Albano
Investing.com - Uno dei principali rischi per la Russia è una "regressione" dell'economia, ha affermato mercoledì il primo vice primo ministro Andrei Belousov, il Consiglio della Federazione russa, a seguito dell'isolamento economico attuato dai Paesi occidentali.
"Restrizioni logistiche e mancanza di liquidità" sono i problemi evidenziati dal vice premier, anche se al momento "non hanno praticamente influenzato il mercato del lavoro".
"I dati che emergono dalle indagini indicano che la recessione purtroppo è già iniziata, anche se finora non ha toccato l'occupazione. Di conseguenza, la produzione nell'industria e nel commercio è diminuita di circa l'11% e la produzione in altri settori è calata fra il 9%-10%", ha sottolineato Belousov.
I commenti del politico russo confermano quanto previsto nei gironi scorsi da importanti istituzioni economiche mondiali come la World Bank, che ha stimato un calo della produzione economica russa dell'11,2% nel 2022 avvertendo che il Paese potrebbe scivolare "in una profonda recessione". Il conflitto, ha spiegato la banca mondiale, si è diramata attraverso "molteplici canali, come mercati finanziari e delle materie prime, gli scambi commerciali e il calo della fiducia dei consumatori".
Mosca può contare, tuttavia, sulla forza del rublo che ha recuperato del tutto le perdite post-invasione, e spingere quindi sul mercato interno. La ripresa della moneta moscovita è iniziata dopo l'ordine esecutivo di Putin di accettare solo pagamenti in rubli per le consegne di gas agli acquirenti stranieri (principalmente europei).
Inoltre, con l'esclusione dallo SWIFT Mosca è entrata nel sistema di pagamento cinese CIPS, un sistema che, sebbene inferiore in ternmini di volumi, favorisce gli scambi commerciali tra i due partner supportando il valore del rublo. Putin ha poi stretto accordi commerciali con diversi Paesi, come l'India, che accettano linee di swap e accordi di scambio con la valuta di Mosca.
Secondo Brendan McKenna, strategist di Wells Fargo (NYSE:WFC) Securities, "un surplus delle partite correnti dovrebbe effettivamente essere un'altra fonte di stabilità per il rublo. Se i prezzi dell'energia rimangono elevati e i principali importatori di energia e materie prime russe continuano ad acquistare, le partite correnti dovrebbero rimanere in attivo".
"Un assoluto game-changer che ha contribuito a sostenere il rublo nelle ultime settimane, è stata la decisione della banca centrale russa di ancorare il valore della moneta all'oro", ha scritto Gianclaudio Torlizzi, founder di T-Commodity, secondo cui "sta nascendo un nuovo gold standard".