Investing.com - La sterlina sale questo giovedì, nonostante i timori che il trambusto politico nel Regno Unito possa comportare un’uscita dall’UE il 29 marzo senza alcuna rete di sicurezza.
Il cambio GBP/USD sale dello 0,2% a 1,2799 alle 12:45 ET (05:45 GMT), persino dopo le varie dimissioni da parte di importanti ministri del Regno Unito, compreso il Segretario per la Brexit Dominic Raab, dal governo del Primo Ministro Theresa May.
Almeno 16 membri del suo Partito Conservatore hanno chiesto un voto di sfiducia a maggio, dicendosi insoddisfatta delle sue proposte, secondo quanto riporta la CNBC.
Senza un accordo, il Regno Unito passerebbe dalle facilitazioni commerciali con l’UE agli accordi doganali pensati dall’Organizzazione Mondiale del Commercio per gli stati esterni.
La sterlina crollerebbe in questo caso e anche il rendimento dei bond sul debito britannico scenderebbe.
Nel frattempo, lo yen, tradizionale valuta rifugio, ha tratto vantaggio dal peggioramento della crisi per la Brexit ed è salito ieri. Il cambio USD/JPY scende dello 0,3% a 113,4.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 96,79.
Ieri il Dipartimento per il Commercio USA ha reso noto che le vendite al dettaglio core sono salite dello 0,7% il mese scorso, più dello 0,5% previsto dagli economisti, indicando un rafforzamento della spesa dei consumatori.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ieri ha dichiarato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono salite di 2.000 unità al dato destagionalizzato di 216.000 per la settimana terminata il 10 novembre, in linea con le aspettative.
Il cambio USD/CNY è pressoché invariato a 6,9410 con la Banca Popolare cinese (PBOC) che ha fissato il tasso di cambio dello yuan a 6,9377 rispetto all’attestazione di ieri di 6,9402.