Giovedì UBS ha pubblicato un rapporto che presenta una valutazione meno estrema del dollaro USA rispetto ai semplici modelli di parità di potere d'acquisto (PPA).
Le metriche di valutazione preferite dall'azienda indicano che il dollaro è sopravvalutato di circa il 2,5% rispetto al ristretto Trade-Weighted Index (TWI) della Federal Reserve e di circa il 5,5% rispetto al Dollar Index (DXY). Ciò contrasta con la sopravvalutazione del 20-25% suggerita dai modelli PPP.
La valutazione di UBS suggerisce che la forte performance del dollaro potrebbe continuare, in quanto l'ipotesi di un imminente ritorno al valore equo non è così convincente. La stima della PPA aggiustata per l'EUR/USD è scesa a circa 1,12, notevolmente inferiore al valore non aggiustato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) di 1,50 e alla lettura del modello pre-COVID di 1,22.
Il rapporto rileva che l'euro ha dovuto affrontare sfide significative, tra cui uno shock negativo delle ragioni di scambio e una crescita inferiore a quella degli Stati Uniti. Questi fattori hanno contribuito ad abbassare la valutazione e UBS suggerisce che 1,12 potrebbe essere un obiettivo più realistico a medio termine per l'EUR/USD in scenari in cui le condizioni economiche dell'Europa migliorino significativamente.
Analogamente, la valutazione dello yen giapponese ha risentito del TdT, sebbene non abbia dovuto affrontare un vento contrario alla crescita come l'euro. La PPA aggiustata per USD/JPY si attesta a circa 122, superiore alla PPA di circa 95,0. Ciò suggerisce che lo yen si trova a un passo dalla crescita. Ciò suggerisce che lo yen è sottovalutato di circa il 25% rispetto all'attuale tasso a pronti. UBS sottolinea che fattori come i differenziali dei tassi di interesse, non considerati nel modello, spiegano probabilmente gran parte di questa sottovalutazione.
UBS prevede che la sottovalutazione dello yen rispetto al dollaro possa persistere nel breve termine, poiché al momento appare improbabile una riduzione significativa del vantaggio di rendimento del dollaro. Ciò è in linea con le previsioni aggiornate della banca in materia di cambi, che implicano che le attuali disparità di valutazione potrebbero continuare per il momento.
Approfondimenti di InvestingPro
I dati recenti di InvestingPro mostrano che il dollaro USA, misurato dal Dollar Index (DXY), ha subito fluttuazioni di valutazione in vari periodi. Il rendimento totale del prezzo a una settimana, al 109° giorno del 2024, si attesta a un modesto 0,58%, indicando un leggero aumento del valore del dollaro. Guardando a un orizzonte temporale più ampio, il rendimento totale dei prezzi da un anno all'altro (YTD) mostra un aumento più significativo del 4,45%, suggerendo una performance più forte del dollaro dall'inizio dell'anno.
È interessante notare che il rendimento totale dei prezzi a sei mesi mostra un lieve calo dello 0,63%, che potrebbe indicare alcune pressioni o correzioni a breve termine dopo i precedenti guadagni. Tuttavia, allargando la visuale a un orizzonte di un anno, la resistenza del dollaro è evidente con un rendimento totale del 4,07%. Il prezzo del DXY alla chiusura precedente era di 105,95 USD, a testimonianza dell'attuale forza del dollaro.
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