UBS ha pubblicato un rapporto sull'attuale contesto valutario, mantenendo le sue principali opinioni sulle valute del G10 e prevedendo una continua forza del dollaro statunitense. L'azienda ha sottolineato che, nonostante i mercati abbiano ridotto l'entità della divergenza politica prezzata, non vi sono motivi convincenti per modificare le proprie prospettive.
Le azioni e gli asset rischiosi continuano a registrare buone performance con una volatilità implicita a breve termine bassa e in calo, il che suggerisce che il dollaro dovrebbe resistere nel tempo grazie al continuo sostegno dei rendimenti.
L'azienda ha osservato che il dollaro sembra sottoperformare i tassi di fine anno, in particolare dopo che il movimento dei rendimenti post-CPI è stato ampiamente ritracciato, mentre il DXY ha invertito meno del 50% del sell-off della scorsa settimana.
UBS ha notato che i recenti commenti degli oratori della Federal Reserve non hanno indicato un cambiamento di politica sulla base dei dati sull'inflazione di aprile, il che potrebbe significare che il Federal Open Market Committee (FOMC) potrebbe non tagliare i tassi a settembre come attualmente previsto dal mercato.
UBS ha anche discusso la fattibilità dei carry trade come strumento di diversificazione dalla pura esposizione all'USD, raccomandando di evitare di shortare direttamente la coppia EURUSD, anche se si trova all'interno di quella che UBS considera una "sell zone". L'azienda si concentra invece sui cross con il franco svizzero (CHF), come USDCHF e AUDCHF.
UBS prevede che il mercato non abbia ancora valutato appieno gli ulteriori due tagli dei tassi da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) previsti per il resto del 2024.
Il broker ha commentato i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi (JGB), che si sono avvicinati al livello dell'1,00% per la prima volta dal 2012. UBS rimane scettica su una significativa mossa da falco da parte della Banca del Giappone (BOJ), mantenendo un obiettivo di USDJPY a 160,00 entro la fine dell'anno e considerando i cali verso 152,00 come un'opportunità di acquisto.
Infine, UBS ha discusso il rapporto canadese sull'IPC di aprile, che sostiene la visione di un potenziale taglio dei tassi da parte della Banca del Canada (BoC) a giugno, una visione non completamente prezzata dal mercato dei tassi. L'azienda mantiene la sua visione rialzista su USDCAD, mantenendo un'opzione call vanilla a 1,38.
UBS suggerisce che la riduzione del posizionamento corto sul CAD e la minore volatilità implicita potrebbero aumentare l'attrattiva di esprimere le opinioni dovish canadesi attraverso il mercato FX.
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