Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in calo durante la mattinata odierna, il sentimento si è indebolito in attesa del vertice di politica monetaria della BCE che si terrà nel corso della giornata.
Gli investitori attendono inoltre il rilascio dei dati sulle scorte USA insieme ad una serie di altri dati economici rilevanti.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad agosto sono stati scambiati a 86,88 dollari al barile, durante la mattinata europea, in calo dello 0,9%.
Precedentemente il prezzo era sceso dell’1,15%, al minimo della sessione di 86,72 dollari al barile. I prezzi avevano toccato 88,01 dollari martedì, il massimo di 5 settimane.
I mercati negli USA riaprono oggi dopo la Giornata dell’Indipendenza.
Ci si aspetta che la BCE possa annunciare un taglio dei tassi allo 0,75% dall’attuale 1,00% al fine di sostenere la crescita nella zona euro, in seguito alla sfilza di dati deboli recentemente rilasciati.
L’annuncio della BCE sarà seguito da una conferenza stampa nel corso della quale il Presidente Mario Draghi illustrerà le ragioni delle scelte di politica monetaria e discuterà delle previsioni economiche dell’area dell’euro.
Inoltre oggi la Spagna terrà un’asta di titoli di stato a 10 anni, nei timori generali per un’impennata dei rendimenti.
Gli investitori osserveranno inoltre il vertice della
Banca d’Inghilterra nel corso della giornata, nella crescente speranza che possa presto implementare un terzo round di allentamento per sostenere la crescita.
Gli investitori osserveranno inoltre i dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati venerdì dagli USA, nella speculazione che la Federal Reserve possa implementare un terzi round di allentamento quantitativo per sostenere l’economia USA, colpita dalla crisi in corso nella zona euro.
I traders del petrolio osserveranno inoltre i dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati venerdì dagli USA.
I livelli occupazionali statunitensi destano molto interesse nei traders del petrolio, poiché offrono un dato importante sulla salute economica del principale consumatore di petrolio mondiale.
Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale della US Energy Information Administration sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati, che sarà rilasciato nel corso della giornata, un giorno in ritardo rispetto al solito a causa della chiusura di ieri per la festa del 4 luglio.
Si prevede che il rapporto dimostrerà che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono scese di 2,2 milioni di barili la scorsa settimana.
Dopo la chiusura dei mercati di martedì, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte greggio USA sono scese di 3 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo di 1,9 milioni di barili.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
I prezzi restano tuttavia supportati dai timori sulle tensioni tra Iran ed Occidente.
Intanto il Comitato di Sicurezza Nazionale e di Politica Estera ha presentato un atto per proporre il blocco dello Stretto di Hormuz alle petroliere, in risposta all’embargo UE del petrolio iraniano, iniziato il 1° luglio
Lo Stretto di Hormuz, che si trova tra Iran e Oman, è uno dei più importanti canali del petrolio del mondo, attraverso il quale passa circa il 33% del petrolio scambiato in tutto l'oceano, secondo le informazioni dell’autorità dell’Energy Administration Americana.
I prezzi del petrolio USA hanno toccato il 1° marzo il massimo di 110,53, quando erano alte le tensioni sul programma nucleare iraniano.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna ad agosto sono scesi dello 0,25%, a 99,52 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 12,64 dollari al barile.
Ieri i prezzi del petrolio Brent sono saliti a 101,56 dollari al barile, il 3 luglio.
Il Greggio Brent è stato supportato dai timori per un’interruzione delle forniture dalla Norvegia, l’ottavo esportatore di petrolio mondiale.
Gli investitori attendono inoltre il rilascio dei dati sulle scorte USA insieme ad una serie di altri dati economici rilevanti.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad agosto sono stati scambiati a 86,88 dollari al barile, durante la mattinata europea, in calo dello 0,9%.
Precedentemente il prezzo era sceso dell’1,15%, al minimo della sessione di 86,72 dollari al barile. I prezzi avevano toccato 88,01 dollari martedì, il massimo di 5 settimane.
I mercati negli USA riaprono oggi dopo la Giornata dell’Indipendenza.
Ci si aspetta che la BCE possa annunciare un taglio dei tassi allo 0,75% dall’attuale 1,00% al fine di sostenere la crescita nella zona euro, in seguito alla sfilza di dati deboli recentemente rilasciati.
L’annuncio della BCE sarà seguito da una conferenza stampa nel corso della quale il Presidente Mario Draghi illustrerà le ragioni delle scelte di politica monetaria e discuterà delle previsioni economiche dell’area dell’euro.
Inoltre oggi la Spagna terrà un’asta di titoli di stato a 10 anni, nei timori generali per un’impennata dei rendimenti.
Gli investitori osserveranno inoltre il vertice della
Banca d’Inghilterra nel corso della giornata, nella crescente speranza che possa presto implementare un terzo round di allentamento per sostenere la crescita.
Gli investitori osserveranno inoltre i dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati venerdì dagli USA, nella speculazione che la Federal Reserve possa implementare un terzi round di allentamento quantitativo per sostenere l’economia USA, colpita dalla crisi in corso nella zona euro.
I traders del petrolio osserveranno inoltre i dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati venerdì dagli USA.
I livelli occupazionali statunitensi destano molto interesse nei traders del petrolio, poiché offrono un dato importante sulla salute economica del principale consumatore di petrolio mondiale.
Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale della US Energy Information Administration sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati, che sarà rilasciato nel corso della giornata, un giorno in ritardo rispetto al solito a causa della chiusura di ieri per la festa del 4 luglio.
Si prevede che il rapporto dimostrerà che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono scese di 2,2 milioni di barili la scorsa settimana.
Dopo la chiusura dei mercati di martedì, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte greggio USA sono scese di 3 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo di 1,9 milioni di barili.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
I prezzi restano tuttavia supportati dai timori sulle tensioni tra Iran ed Occidente.
Intanto il Comitato di Sicurezza Nazionale e di Politica Estera ha presentato un atto per proporre il blocco dello Stretto di Hormuz alle petroliere, in risposta all’embargo UE del petrolio iraniano, iniziato il 1° luglio
Lo Stretto di Hormuz, che si trova tra Iran e Oman, è uno dei più importanti canali del petrolio del mondo, attraverso il quale passa circa il 33% del petrolio scambiato in tutto l'oceano, secondo le informazioni dell’autorità dell’Energy Administration Americana.
I prezzi del petrolio USA hanno toccato il 1° marzo il massimo di 110,53, quando erano alte le tensioni sul programma nucleare iraniano.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna ad agosto sono scesi dello 0,25%, a 99,52 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 12,64 dollari al barile.
Ieri i prezzi del petrolio Brent sono saliti a 101,56 dollari al barile, il 3 luglio.
Il Greggio Brent è stato supportato dai timori per un’interruzione delle forniture dalla Norvegia, l’ottavo esportatore di petrolio mondiale.