Investing.com – L’euro ha segnato delle perdite contro il la sue maggiori controparti nella scorsa settimana, scendendo ad un massimo di diversi mesi contro il dollaro USA e la sterlina e ad il minimo di 11 anni contro lo yen, in una combinazione di preoccupazioni per la crisi del debito della zona euro ed i dati sull’occupazione USA migliori del previsto.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,2697 venerdì, il minimo dal 10 settembre 2010, la coppia successivamente si è attestata a 1,2717, in calo dell’1,63% sulla settimana.
Sostegno a 1,2587, minimo 24 agosto 2010 e resistenza a 1,2812, massimo di venerdì scorso.
Il Dipartimento del Lavoro statunitense ha dichiarato che le buste paga non agricole sono aumentate di 200.000 nel mese di dicembre contro un rivisto 100.000 del mese precedente e superando le aspettative per un aumento di 150.000. Il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente all’8,5%, il livello più basso dal febbraio 2009.
I forti dati USA hanno sottolineato la divergenza tra la situazione europea e l’economia USA, spingendo avanti il biglietto verde.
Il sentimento della moneta unica stato colpito dopo che la Francia ha venduto 4,02 miliardi di bond a 10 anni in un'asta che ha trovato una domanda solida ma a rendimenti più elevati.
Per la Francia si intravede la possibilità di un downgrade della sua tripla A di rating nelle prossime settimane, dopo essere stata messa sotto osservazione negativa dalle agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch nel mese di dicembre, tra le preoccupazioni per la gestione della crisi finanziaria nella zona euro.
L'asta francese ha seguito di un giorno l'asta tedesca di titoli a 10 anni, che ha trovato una domanda da parte degli investitori inferiore alla media.
Intanto i bond italiani a 10 anni restano vicini alla soglia critica del 7%, soglia ritenuta insostenibile nel lungo termine, nonostante gli acquisti della BCE.
Nel frattempo i timori per la situazione turbolenta del settore bancario europeo si sono intensificati dopo la notizia che giovedì i depositi overnight presso la Banca centrale europea avevano raggiunto un nuovo record di 455 miliardi di euro, indicando che le banche europee rimangono restie a concedere prestiti tra loro.
Venerdì il ministro delle finanze giapponese Jun Azumi ha avvertito che la debolezza dell’euro contro lo yen è una minaccia all’economia nipponica.
Nella prossima settimana, gli investitori terranno strettamente sotto osservazione l’incontro tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel Lunedi in cerca di qualche segno di progresso nella risoluzione crisi del debito che interessa l’area da due anni.
Francia, Grecia, Germania, Italia e Spagna hanno in programma di tenere le aste del debito pubblico, mentre la BCE terrà la sua prima riunione di politica di definizione del nuovo anno.
Inoltre la prossima settimana, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sulle vendite al dettaglio e la fiducia dei consumatori.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti potranno incidere sui mercati.
Lunedì 9 gennaio
Nella zona euro è atteso il report sulla fiducia degli investitori nel blocco della moneta unica, nonché i dati sulla produzione industriale tedesca, un indicatore della salute economica.
Nel corso della giornata, Dennis Lockhart, membro
Del Federal Open Market Committee terrà un intervento.
Martedì 10 gennaio
Nella zona euro è atteso il report sulla produzione industriale francese, un indicatore chiave della salute economica.
Negli Stati Uniti i membri del FOMC John Williams e Sandra Pianalto terranno un intervento.
Mercoledì 11 gennaio
Gli Stati Uniti produrranno i dati ufficiali sulle scorte di greggio, mentre la Federal Reserve rilascerà il suo Beige Book. Inoltre, parlerà il membro del FOMC Dennis Lockhart.
Giovedì 12 gennaio
Nella zona euro la BCE annuncerà il suo tasso di interesse. L’annuncio sarà seguito da un’attesissima conferenza stampa, poiché gli investitori saranno concentrati sugli sviluppi della crisi del debito.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sulle vendite al dettaglio e le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione. Il paese pubblicherà inoltre i dati governativi sulle scorte, un indicatore delle spese future, seguita da una relazione sul saldo di bilancio federale.
Venerdì 13 gennaio
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sulla bilancia commerciale, nonché i dati del governo sui prezzi all'importazione. Inoltre, l'Università del Michigan rilascerà i dati preliminari sulle aspettative di inflazione e la fiducia dei consumatori, un indicatore anticipatore della spesa dei consumatori.