Investing.com – Anche grazie alla campagna portata avanti dal governo italiano con la doppia edizione del Btp Valore (Btp Valore Gn2027 Eur Btp Valore Sc Oct28 Eur), i titoli di Stato ultimamente si sono presi la scena nel mondo obbligazionario. Tuttavia, i timori per la poca crescita e il troppo debito del nostro Paese negli ultimi mesi stanno stressando lo spread Btp Italia 10 anni - Bond Germania 10 anni.
“Il rischio Italia sta quindi diventando un tema sempre più significativo per gli investitori internazionali che, stanno preferendo Spagna, Portogallo e Grecia al nostro Paese”, osserva Federico Valesi, cfa, head of credit di Quaestio SGR. Una percezione negativa che potrebbe anche aumentare se si guarda all’andamento macro e ai prossimi dati in arrivo, con l’Italia sotto esame delle agenzie di rating.
Come diversificare
In questo contesto, è opportuno fare una serie di distinzioni al momento di comporre un portafoglio obbligazionario. In primo luogo, secondo Valesi, “per il piccolo risparmiatore la parola d’ordine è sicuramente diversificazione. Ciò significa non puntare in maniera troppo sbilanciata sui BTP ma prendere in considerazione anche altri segmenti di mercato che offrono rendimenti altrettanto interessanti a fronte di rischi di natura diversa. Si tratta quindi di comporre un portafoglio che sia esposto a titoli governativi di diversi Paesi, unitamente a titoli corporate di più settori. L’allocazione deve seguire poi le necessità del risparmiatore: ad esempio, si può guardare sia alla parte breve della curva – grazie al suo rendimento corretto per il rischio – con un’ottica di breve termine, che individuare qualche opportunità sulle parti più lunghe della curva– adottando un’ottica di più lungo periodo che possa sopportare maggiore volatilità”.
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Dove puntare
È in particolare sulla componente corporate che l’analista vede opportunità interessanti. “Questa permette di ottenere un extra rendimento in un momento come quello corrente, di economia in rallentamento ma ancora in crescita negli Stati Uniti (un po’ meno in Europa). In un’ottica più difensiva ci si può concentrare sugli investment grade e sulla parte breve”.
Per quanto riguarda i singoli settori, Valesi ne vede alcuni più in salute di altri. “Un esempio? Il segmento delle banche che, rispetto al passato, dovrebbero essere più tutelate dinanzi allo scenario di rallentamento economico, e, più nello specifico, sulla scia della regolamentazione introdotta negli ultimi anni e delle misure di self discipline, con cui gli istituti di credito hanno ridotto in maniera significativa i finanziamenti a creditori poco sicuri, e di conseguenza ci aspettiamo per i prossimi anni una quantità contenuta di Npl”.
La prospettiva di avere tassi alti più a lungo, poi ha inciso sul rendimento dei titoli a tasso variabile, “segmento che viene da un anno in cui ha performato molto bene” e che per l’esperto merita di essere tenuto in considerazione.
Una serie di opportunità per cui il gestore guarda con ottimismo alla performance dell’anno prossimo. Sfortunatamente, conclude, “c’è poca offerta di governativi a tasso variabile, ma in alcuni Paesi europei si trovano delle emissioni corporate: potrebbero essere interessanti, anche in questo caso, titoli a breve duration”.