Investing.com - Dal 5 giugno al 9 giugno il Mef darà il via alla prima emissione del Btp valore 2027, il nuovo strumento obbligazionario dedicato al 100% pubblico retail, come lo è stato in passato il Btp Futura, da inserirsi nell'obiettivo del governo di incanalare il risparmio verso il debutto pubblico nazionale.
Con un premio fedeltà dello 0,5% del capitale investito a scadenza, il bond ha un meccanismo di step-up cioè con cedole nominali semestrali calcolate in base ad un dato tasso cedolare fisso per i primi due anni, che aumenta per i restanti due anni di vita del titolo.
Alcuni punti da tenere in considerazione in termini di asset allocation, soprattutto in termini di diversificazione del portafoglio.
Roberto Rossignoli, portfolio manager di Moneyfarm, scrive in una nota sul tema che "bisogna fare sempre attenzione a bilanciare gli asset che si scelgono e non farsi ingolosire facilmente".
Guardando lo storico, il periodo 2012-2022 è stato molto favorevole per i titoli di stato italiani grazie al calo dei tassi d’interesse a livello globale. "Dal 1998 - spiega il magare - il rendimento realizzato dagli investitori è stato superiore al rendimento a scadenza di partenza, aiutato da un tasso perennemente in calo dal 2010 in poi, dal risolversi della crisi del debito sovrano e dalla compressione degli spread".
Quando i tassi salgono la situazione cambia: un investitore che avesse comprato un BTP a fine 2018 sarebbe attualmente in negativo nonostante un rendimento di partenza di circa il 2%, avverte Rossignoli.
Dal punto di vista della volatilità, il BTP si configura come "un asset class relativamente volatile". Il subbuglio nel mondo dei tassi d’interesse, infatti, mostra come anche nel mondo dei bond governativi si possa fare fronte a perdite sostanziali.
"Certamente a scadenza il capitale è garantito, ma l’investitore si trova esposto a una posizione in perdita (lo strumento scambia a 84 euro su 100 di nominale, per una perdita del 16%)", sottolinea l'esperto.
"Al momento un Btp a Italia 10 anni riporta un rendimento a scadenza intorno al 4%, inferiore, a nostro avviso, alle prospettive dell’azionario sul medesimo orizzonte temporale. Il capitale garantito a scadenza costituisce indubbiamente un vantaggio dell’acquisto diretto di una obbligazione ma, come abbiamo mostrato, è opportuno non farsi ingannare della volatilità che lo strumento può trovarsi a fronteggiare da qui a 3-5-10 anni (quale che sia l’orizzonte temporale) che non è inferiore a quella di una gestione patrimoniale prudente", chiarisce Rossignoli.
Il manager di Moneyfarm avverte infine che "investire esclusivamente in BTP può far perdere possibilità di rendimento interessanti mentre includere titoli di stato italiani all’interno del proprio portafoglio in un’ottica di diversificazione è una scelta più efficiente".