MILANO, 18 settembre - Piazza Affari chiude in buon rialzo, uno dei migliori mercati in Europa, in attesa della decisione sui tassi della Fed e sui timori di nuove tensioni sul fronte internazionale. Oggi termina l'incontro del comitato di politica monetaria della Federal Reserve, che si prevede decida un taglio di 25 punti base.
"Ieri Milano è stata la peggiore, oggi è una delle migliori al traino di utility e banche", osserva un trader.
Bancari in rialzo dopo la correzione di ieri. Il tono di fondo resta tutto sommato positivo dopo la manovra espansiva della Bce e lo dimostra lo spread fra il rendimento dei titoli decennali italiani e tedeschi intorno a 139 punti base. Le migliori sono BPER (MI:EMII) BANCA (+0,6%) e UBI (MI:UBI) BANCA (+0,45%). UNICREDIT (MI:CRDI) in frazione rialzo (+0,18%)
Bene MEDIOBANCA (+0,71%)e GENERALI (MI:GASI) (+1,01%) dopo che Del Vecchio ha annunciato l'acquisto di una partecipazione nella merchant bank, una mossa che, secondo gli analisti, punta al gruppo assicurativo. Equita sottolinea che la mossa di Del Vecchio "aumenta l'appeal speculativo di Mediobanca (MI:MDBI) che è supportato da fondamentali molto solidi, ma non vede, nel breve, aumentare le probabilità di corporate actions".
Sul fronte opposto, sprofonda Moncler (MI:MONC) che lascia sul terreno il 7% dopo che il Ceo ieri ha detto di essere cauto sulle previsioni 2019 a causa delle proteste a Hong Kong. Mediobanca Securities ha un target a 37 euro, mentre Equita vede un impatto negativo del 2% sul'utile 2019 a causa delle continue proteste nell'ex colonia britannica.
Prysmian (MI:PRY) pesante anche oggi con -2,97%% dopo le vendite di ieri sul taglio delle stime di Corning per il business dei cavi in fibra ottica. JP Morgan (NYSE:JPM) rivede il giudizio sulla società a causa del deterioramento dei fondamentali dei cavi telecom, ma indica 'overweight' con target a 23,5 euro.
Atlantia (MI:ATL) in salita dell'1,54%. Restano i timori che la revoca della concessione diventi una prospettiva concreta dopo l'inchiesta della magistratura. Secondo un broker, le dimissioni dell'AD Giovanni Castellucci potrebbero aiutare i rapporti con il governo.
Bene le utility con in testa Enel (MI:ENEI)(+2,04%) e A2A (MI:A2) (+1,25%).
Sbanda Leonardo in ribasso dell'1,55%. L'ex premier Matteo Renzi ieri, in un'intervista, ha auspicato che ci sia una fusione con Fincantieri (MI:FCT). Secondo un trader, "l'operazione non piacerebbe al mercato, ma non vedo come Renzi possa avere voce in capitolo nel futuro del gruppo. Leonardo vede una fase di correzione, dopo il rialzo iniziato a fine agosto".
Mediaset (MI:MS) stabile, poco sotto il prezzo di recesso a 2,77 euro a tre giorni dalla scadenza fissata per aderire sabato prossimo. Più incerta la situazione della controllata Mediaset Espana che nel progetto Media for Europe si fonderà con il Biscione sotto una holding europea. Il titolo quota 6 euro, ben lontano dal prezzo di recesso di 6,54 euro.
Secondo una nota di Berenberg, con il titolo a questi livelli l'operazione sarà completata perché i recessi non supereranno la cifra indicata dalla società. Se, invece, le azioni dovessere scendere fra 2 e 2,5 euro le possibilità di un successo dell'operazione sarebbero molto più basse. Per gli investitori che volessero uscire è più conveniente aderire all'operazione e dismettere le azioni una volta che questa sarà completata, dice la nota del broker, sottolineando che a conclusione del deal, il Biscione intende staccare un dividendo di 100 milioni e avviare un buyback fino a 280 milioni. "Se si ipotizza che non ci sia alcun recesso, e quindi con il massimo di azioni MFE, questi due eventi avranno un impatto rispettivamente di 7 e di 19 centesimi sul titolo, portando il valore futuro del titolo MFE a 3,03 euro".
(Giancarlo Navach)