NEW YORK, 20 gennaio (Reuters) - Il dollaro si conferma tonico sui mercati valutari, toccando i massimi da un mese a questa parte nei confronti del paniere delle principali valute grazie a una serie di fattori concomitanti.
L'incertezza sulla ripresa, aggravata dall'indurimento della politica monetaria in Cina, sposta liquidità dalle divise più rischiose verso la sicurezza del biglietto verde e si aggiunge all'indebolimento dei prezzi delle materie prime e ancora all'elezione di un senatore repubblicano in Massachussets. La percezione dominante è che lo spostamento dell'equilibrio a favore dei conservatori possa accentuare la pressione sul governo affinché ridimensioni i programmi di spesa e cominci a ridurre il deficit federale.
L'indice del dollaro <.DXY>, indicatore del valore della divisa americana nei confronti delle principali valute, ha toccato il valore di 78,243, valore più alto da metà dicembre.
Prosegue anche la debolezza dell'euro, che continua a scambiare vicino ai minimi degli ultimi cinque mesi sulla valuta americana. La moneta unica ha infatti rotto in mattinata il supporto tecnico della media mobile degli ultimi 200 giorni, a quota 1,4295 dollari, innescando ulteriori vendite fino a toccare 1,4128 - minimo dallo scorso agosto.
"L'euro resterà sotto pressione almeno nel breve periodo, finché il mercato non si fa un'idea più precisa sull'eventualità di un cambiamento nel tono della politica fiscale americana", dice Paul Mackel, direttore della currency strategy di Hsbc a Londra.
Tende infine ad accentuare la debolezza della moneta unica europea il disagio circa la situazione dei conti pubblici in Grecia, con il differenziale sui tassi dei Bund tedeschi che tocca il nuovo massimo degli ultimi 11 mesi.
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