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Azionario in rosso: la Cina riporta i mercati alla realtà, occhio al petrolio

Pubblicato 28.11.2022, 09:42
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Di Laura Sanchez

Investing.com - E' un lunedì' ribassista per i principali mercati europei: FTSE MIB, Cac 40, DAX e Euro Stoxx 50. Le proteste nelle principali città cinesi contro le dure restrizioni imposte dal governo Pechino contro il Covid hanno aumentato le preoccupazioni degli investitori sulle implicazioni per la la seconda economia globale, considerata l'arteria del mondo. 

Effetti negativi anche sui principali mercati azionari asiatici: (Nikkei, Shanghai Composite e Hang Seng) hanno chiuso in negativo rispettivamente dello 0,4%, -0,8% e -1,6%. 

Secondo l’Associated Press e il Financial Times, le proteste rappresentano la più grande protesta all’autorità del Partito Comunista Cinese dai tempi delle proteste di Piazza Tienanmen nel 1989, con i manifestanti che chiedono l’allontanamento del Presidente Xi e del Partito Comunista del Paese.

La pressione si fa sentire anche sul mercato delle materie prime, con WTI e Brent in calo, dato che la Cina è il maggiore importatore al mondo, e le proteste nel paese alimentano le preoccupazioni sulla domanda.

“C’è molta agitazione per le proteste, con la politica che sta “rovinando” la classe media del paese. Il problema principale è che gli investitori non sanno come le rivolte influiranno sui mercati, poiché non si sa quale sarà la risposta delle autorità cinesi”, spiega Link Securities.

“I mercati azionari stanno cedendo alla pressione che potrebbero generare nel breve termine sulla domanda e sulle catene di produzione. Vedremo se le proteste porteranno a una più rapida eliminazione delle restrizioni o, al contrario, genereranno ulteriori problemi”, commenta Renta 4 (BME:RTA4).

In questo contesto, come spiegano questi esperti, il dollaro si è leggermente apprezzato (USD/EUR 1,035) e l’IRR dei T-bond continua a scendere (-4 bps al 3,64%, che si aggiunge ai -15 bps della scorsa settimana).

“Poiché il “denaro” è timoroso, e fino a quando la situazione non sarà più chiara, ci aspettiamo che gli investitori adottino un atteggiamento prudente, che porterà a una riduzione delle posizioni negli asset più rischiosi e, probabilmente, a una scommessa su asset più difensivi”, conclude Renta 4.

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