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Azionario USA e bond europei: così BlackRock cavalca i trend secolari

Pubblicato 12.07.2024, 07:15
© Reuters.
BLK
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di Giulio Zangrandi

Presentato l’outlook del gestore USA sul secondo semestre. In vista due tagli dei tassi sia per la Fed che per la BCE. Ma a trasformare i mercati saranno IA e transizione energetica. Big tech di Wall Street e high yield del Vecchio continente i must per il portafoglio. Non senza una dose di alternativi

Intelligenza artificiale e transizione energetica. Le forze destinate a plasmare il futuro dei mercati appaiono chiare a BlackRock Inc (NYSE:BLK), che l’11 luglio ha presentato a Milano il suo outlook sugli investimenti di metà anno. Il maxi-gestore americano crede infatti che i fenomeni secolari del nuovo millennio non si possano ignorare perchè mobiliteranno investimenti pari al 15% del PIL mondiale e segneranno la decadenza di alcuni settori. Uno scenario che, unito all’ipotesi di due tagli dei tassi di qui a dicembre sia per la Fed sia per la BCE, impone strategie votate all’azionario USA e all’obbligazionario europeo. Non senza uno sguardo ai mercati privati.

Un approccio basato su tre punti

A illustrare la view della casa di gestione è stato Bruno Rovelli, managing director e chief investment strategist per l’Italia, che ha spiegato come le attese sul fronte macro siano di due tagli dei tassi di interesse da qui a dicembre sia per la Federal Reserve che per la Banca centrale europea. “Siamo incerti sul timing ma non abbiamo dubbi che la Fed resti indipendente dalle elezioni”, ha dichiarato a proposito del policymaker Usa, spiegando come le ultime dichiarazioni del presidente Jerome Powell siano possibiliste su una prima sforbiciata già a settembre. Dal suo punto di vista, tenendo conto un simile quadro, il primo sforzo che gli investitori devono compiere per porsi nella condizione di beneficiare delle trasformazioni in atto è volgersi al reale. “Il costo del denaro non tornerà ai livelli degli ultimi dieci anni e ciò favorirà un’ondata di investimenti che trasformerà l’economia reale e favorirà alcune aziende a discapito di altre”, ha detto. Tuttavia, è la sua considerazione, “ogni rischio cela un’opportunità che sarebbe sbagliato ignorare”.

Azionario: niente meglio degli USA

L’asset class su cui, più di tutte, trova applicazione l’inclinazione della casa ad assumersi una dose extra di rischi pur di scovare occasioni è l’azionario. E lo si evince dalla scelta, rivendicata da Rovelli, di puntare sul mercato americano nonostante abbia valutazioni di gran lunga maggiori rispetto a quello europee. “Pensiamo che le tendenze secolari produrranno un ciclo economico con poca crescita ma enormi profitti per le aziende che si trovano nella parte giusta della curva dell’innovazione e le big tech USA rientrano in questo gruppo”, ha detto. Una circostanza che, a suo avviso, spiega come mai la componente tecnologica dello S&P 500 sia cresciuta due volte più velocemente dell’intero indice dal 2023 a oggi e abbia sovraperformato tutte le altre piazze finanziarie year-to-date. Guardando all’altra sponda dell’Atlantico, la casa di gestione conferma invece il sottopeso sull’Europa e una sovraesposizione al Regno Unito: “Con la vittoria di Keir Stramer alle elezioni vediamo minore incertezza politica, senza contare che l’equity UK tratta oggi con uno sconto non indifferente”. Al di fuori dei Paesi sviluppati, destano l’interesse di Rovelli le riforme sulla governance attuate in Giappone per migliorare il ritorno sul capitale investito delle aziende: “Queste iniziative, unite a una banca centrale ultra-accomodante e all’uscita strutturale dalla deflazione dovrebbe supportare il mercato del Paese asiatico”.

Per il reddito fisso meglio l’Europa

Il presupposto di Rovelli per approcciare il reddito fisso è che eventuali aggiustamenti dei tassi di policy, per quanto possibili nei prossimi mesi, difficilmente produrranno una discesa dei rendimenti obbligazionari sul medio-lungo termine. Ecco allora che, in considerazione delle prospettive macro, lo strategist di BlackRock guarda all’Europa come fonte di maggiore opportunità. “Pensiamo che la rapida discesa dell’inflazione darà alla BCE uno spazio di manovra sui tassi che la Fed non avrà e questo ci fa intravedere benefici per il reddito fisso locale”, ha spiegato. “L’Eurozona vanta poi un pricing del rischio di credito migliore e spread più attraenti rispetto agli USA”, ha aggiunto, segnalando come non si rilevino neppure particolari deterioramenti della qualità creditizia o restrizioni nell’accesso ai finanziamenti da parte delle banche. Quanto ai segmenti, ha concluso l’esperto, “vediamo valore soprattutto nell’high yield mentre preferiamo rimanere sull’investment grade corporate”.

Rotta sugli alternativi per cavalcare le infrastrutture

Non tutti i fenomeni secolari elencati da Rovelli sono investibili efficacemente sui mercati pubblici e l’esempio più lampante viene dalle infrastrutture, un settore tradizionalmente affidato a conglomerati con attività molto diversificate. Ecco perché il manager si è detto convinto che l’esposizione a questo segmento debba passare anche e soprattutto dai private assets. Se però l’idea prevalente è che siano i Paesi sviluppati l’area del mondo da mettere nel mirino in quest’ottica, perché interessati da imponenti programmi di investimento pubblico come l’Inflation Reduction Act e il RepowerEU, la sua view appare più laterale: “Conviene puntare su economie emergenti come Arabia Saudita e India, perché da sempre la crescita di strade e aeroporti va di pari passo con quella della popolazione”.

Per ulteriori approfondimenti: FocusRisparmio - FR|Vision

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