Investing.com - I mercati azionari europei sono scesi lunedì, con gli investitori che hanno digerito i deludenti dati PMI tedeschi e gli utili societari trimestrali, mentre attendevano nervosamente gli esiti delle riunioni delle banche centrali, tra cui la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea.
Alle 03:35 ET (07:35 GMT), l'indice DAX in Germania è sceso dello 0,3%, il FTSE 100 nel Regno Unito è sceso dello 0,5% e il CAC 40 in Francia è sceso dello 0,3%.
Philips (LON:0LNG) crolla per le preoccupazioni della Cina
La stagione degli utili trimestrali è ormai entrata nel vivo e questa settimana l'attenzione si concentrerà sul settore tecnologico statunitense, con le relazioni di Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) in programma martedì.
In Europa, il titolo Philips (AS:PHG) è crollato di oltre il 6% dopo che l'azienda olandese di tecnologie sanitarie ha espresso lunedì la sua preoccupazione per la spinta della Cina a diventare autosufficiente nelle tecnologie sanitarie, anche se ha leggermente alzato i suoi obiettivi per l'intero anno dopo aver registrato un aumento maggiore del previsto nel secondo trimestre del core earnings.
Il titolo Ryanair (IR:RYA) è sceso del 3,6% dopo che la più grande compagnia aerea europea per numero di passeggeri ha registrato un utile trimestrale superiore ai livelli pre-pandemia, ma ha abbassato le previsioni di crescita dei passeggeri per il 2023 a causa dei ritardi nelle consegne di Boeing (NYSE:BA).
Su una nota più ottimistica, il titolo Adidas AG (ETR:ADSGN) è salito dell'1,3% dopo che il Financial Times ha riportato che il gigante tedesco dell'abbigliamento sportivo ha ricevuto ordini per un valore di circa 565 milioni di dollari per il primo lotto di vendite online delle sue scorte invendute di scarpe Yeezy.
Il titolo Vodafone (LON:VOD) è salito del 3,7% dopo che il gruppo di telecomunicazioni britannico ha riportato un'accelerazione della crescita del primo trimestre, grazie alla forte domanda in Gran Bretagna e ai miglioramenti in Germania, Italia e Spagna.
La Fed e la BCE si preparano a un nuovo rialzo
La Riserva Federale è la prima delle principali banche centrali a riunirsi questa settimana, mercoledì, seguita dalla Banca Centrale Europea giovedì. Si prevede che entrambe aumenteranno i tassi di interesse di altri 25 punti base.
Queste decisioni sono già state annunciate con decisione, quindi l'attenzione si concentrerà su ciò che il presidente della Fed e il presidente della BCE Christine Lagarde diranno sulle prospettive dei tassi.
Allo stato attuale, i mercati si aspettano che questo sia l'ultimo rialzo da parte della Fed e il penultimo da parte della BCE, dato che l'aggressiva campagna di inasprimento globale sincronizzata per combattere l'impennata dell'inflazione si avvicina alla fine.
La situazione è diversa in Giappone, dove il banca centrale dovrebbe rimanere fermo venerdì, ma il inflazione core è rimasto al di sopra dell'obiettivo del 2% a giugno per il 15° mese consecutivo, il che suggerisce che la BoJ potrebbe aggiornare le previsioni sull'inflazione di quest'anno.
I dati PMI tedeschi deludono
Gli investitori studieranno l'attività manifatturiera e dei servizi di luglio per l'Eurozona durante la sessione, con il dominante Settore manifatturiero tedesco che ha deluso, scendendo ulteriormente in territorio di contrazione, mentre l'indice compositoè inaspettatamente sceso sotto il livello cruciale di 50 che separa l'espansione dalla contrazione.
I dati pubblicati lunedì hanno mostrato che l'attività manifatturiera in Giappone ha esteso il calo a luglio, mentre la crescita del settore dei servizi è rallentata.
Rimanendo in Asia, venerdì è prevista la prossima riunione del Politburo cinese, che potrebbe portare a ulteriori stimoli nel tentativo di Pechino di sostenere la seconda economia mondiale che sta lottando per riprendersi dalla crisi della COVID.
I prezzi del petrolio cedono parte dei recenti guadagni
I prezzi del petrolio sono scesi lunedì, consolidando i recenti guadagni in vista delle riunioni delle banche centrali statunitensi ed europee di questa settimana.
Alle 03:35 ET, i futures U.S. crude erano in calo dello 0,6% a 76,59 dollari al barile, mentre il contratto Brent è sceso dello 0,6% a 80,41 dollari.
La scorsa settimana i benchmark sono saliti rispettivamente dell'1,5% e del 2,2%, la quarta settimana consecutiva in positivo, in quanto la prospettiva di un'offerta più limitata - i tagli alla produzione da parte di Arabia Saudita e Russia dovrebbero iniziare ad agosto - ha fatto salire i prezzi ai livelli più alti da quasi tre mesi.
Inoltre, gold futures è sceso dello 0,1% a 1.965,30 dollari/oz, mentre EUR/USD è sceso dello 0,4% a 1,1080.