MILANO (Reuters) - Le vendite aggressive sui finanziari italiani non risparmiano il comparto delle obbligazioni, con particolare accanimento sui titoli subordinati.
In un mercato ancora sotto shock per l'evidentemente inatteso 'no' britannico all'Unione europea, fa notare un operatore, spicca comunque la liquidità sempre più sottile.
Poco dopo le 16,30 a Piazza Affari il paniere dei bancari (FTIT8300) lascia sul campo quasi il 20% -- contro circa 13% dell'analogo indice europeo (SX7P).
Da uno sguardo alle emissioni subordinate, il titolo Intesa Sanpaolo (MI:ISP) con scadenza aprile 2025 <IT122259790=> cede oltre 2,5 punti e paga un rendimento di 3,45%, offrendo uno spread di circa 360 sul benchmark europeo.
Per un confronto, sempre nel caso di Intesa, il senior 'plain vanilla' febbraio 2028 <IT1200390=> perde 0,249 e rende 2,59%.
Cede 2,7 punti l'Additional Tier2 UniCredit aprile 2021 <IT061884777=>, che rende 3,495%.
A livello assoluto, entrambi i valori restano comunque inferiori a quelli visti intorno a metà dicembre dopo il varo del salva-banche.
"Gli spread dei subordinati mostrano un allargamento di 70/80 punti base; più modeste le perdite sui senior, nell'ordine di grandezza di 20-25 centesimi, e quasi del tutto trascurabile il movimento dei covered" spiega l'operatore.
Va ricordato che per le obbligazioni bancarie garantite la Banca centrale europea ha da tempo messo a punto un programma di acquisti speficatamente loro dedicato.
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